Sono circa 100.000 in Italia gli abitanti che rischiano di restare senza acqua potabile a causa della bocciatura da parte dell’Unione Europea delle deroghe richieste per i valori dell’arsenico nell’acqua potabile. Per legge il limite della concentrazione del famigerato elemento è di 10 microgrammi per litro, e l’Ue ha autorizzato deroghe unicamente per valori di arsenico fino a 20 microgrammi al litro spiegando che “valori di 30, 40 e 50 microgrammi per litro determinerebbero rischi sanitari superiori, in particolare talune forme di cancro”.
La soluzione adottata da molti è quella di ricorrere ai sistemi di depurazione dell'acqua fai da te, attraverso filtri e apposite brocche che promettono di eliminare i metalli, in particolare l'arsenico: “Si rischia di bere un prodotto più pericoloso per la salute di quello iniziale. Colpa dell'aumento della carica batterica che può prodursi se non si utilizzano più che correttamente questi strumenti” avverte il segretario del Consiglio nazionale dei chimici, Fernando Maurizi.
L'acqua che esce dai nostri rubinetti, nonostante tutto “è sempre la più garantita e controllata. Resta sempre da preferire - continua l'esperto - anche perché, utilizzando troppo e male i filtri, si rischia anche di bere acqua distillata, priva di qualsiasi sale minerale: quindi nient'affatto benefica. Mentre l'acqua minerale dovrebbe sempre essere scelta per le esigenze specifiche della persona, perché non sono tutte uguali né sempre adatte a tutti”.
G.G.