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martedì 4 gennaio 2022

: l’energia che imita le stelle

La tecnologia

La fusione di due nuclei d’idrogeno libera un’enorme quantità di energia ed è la reazione fisica, totalmente naturale, che alimenta il Sole e le altre stelle. Il suo grande vantaggio è che non emette gas a effetto serra né sostanze fortemente inquinanti o altamente radioattive, rendendola una fonte energetica estremamente interessante. Inoltre, è virtualmente inesauribile perché utilizza come combustibile una miscela di elementi molto facili da ottenere e cioè deuterio e trizio, due isotopi dell’idrogeno: il deuterio è ricavato dall’acqua di mare, mentre il trizio può essere prodotto da una reazione fisica con il litio. Il problema è che è molto difficile da replicare artificialmente sulla Terra perché richiede di portare gli isotopi di idrogeno a temperature elevatissime: oltre 100 milioni di gradi. A quelle temperature, infatti, gli isotopi di idrogeno perdono gli elettroni trasformandosi in plasma e i loro nuclei possono fondersi per liberare la loro energia atomica. Per arrivare a controllare la continuità della fusione in un impianto per la produzione di energia si sta studiando la tecnologia del confinamento magnetico che, come dice il nome, impiega campi magnetici potentissimi per gestire il plasma in cui avviene la fusione.

La strada verso questa rivoluzionaria tecnologia è lunga, ma percorrerla significa puntare verso un futuro sostenibile: basti pensare che per ottenere la stessa energia prodotta da 8.500 tonnellate di benzina è necessario solamente un chilogrammo di “carburante da fusione”, ma non si producono gas serra o rifiuti pericolosi. Ecco perché stiamo puntando sulla fusione a confinamento magnetico e perché collaboriamo con importanti enti di ricerca pubblici e privati per svilupparla, considerandola una svolta nel percorso di decarbonizzazione.  

https://www.eni.com/it-IT/attivita/fusione-confinamento-magnetico.html