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martedì 24 novembre 2015

Il bitcoin è l’oro digitale e sancirà la fine del contante. Inervista a F. Ametrano

F. Ametrano è uno dei massimi esperti italiani nel settore delle monete spesso definite virtuali, matematiche o crittografiche: professore all’Università Milano Bicocca è anche membro dell’organo di controllo di AssoB.it (associazione italiana per la promozione della tecnologia Blockchain), del Comitato Scientifico di BlockchainLab e dell’Advisory Board di CashlessWay.


Pubblichiamo uno stralcio di questa interessante intervista di  , al professor  F. Ametrano. Una panoramica a 360° sul concetto di Blockchain e Bitcoin e sulle questioni legate all'anonimato e molto altro ancora. Un'intervista di assoluto interesse da rileggere, ogni volta qualche dubbio ci assale.

Da molti anni si susseguono fughe in avanti e false partenze sui temi della moneta elettronica. Quindi anche bitcoin è destinato a fallire come moneta?Non parlerei di fallimento: potrebbe rappresentare l’oro digitale utilizzabile come asset di riserva da una prossima generazione di criptovalute con politica monetaria elastica, quelle che io chiamo “Hayek Money”. L’oro è stato adottato senza pianificazione centralizzata da tutte le civilizzazioni nel mondo, per la sua peculiarità (non arrugginisce ed è raro) ed utilità (gioielli ed ornamenti). L’adozione di bitcoin si sta diffondendo in modo simile in ambito digitale, senza pianificazione centralizzata, per la sua peculiarità (disponibile in quantità limitata non manipolabile) ed utilità (gettone trasferibile non duplicabile). Le possibilità che si stanno aprendo nella storia della moneta sono straordinarie.
Cosa intende esattamente?La moneta è uno strumento di relazione sociale su cui si fonda l’economia di scambio. È uno strumento ideato dall’umanità per cooperare con coloro che sono al di fuori dell’economia del dono, caratteristica del nucleo familiare e delle relazioni più strette. Storicamente l’oro si è affermato autonomamente come standard monetario: il conio della moneta da parte di Cesare ne confermava all’inizio solo purezza e quantità. L’oro è stato progressivamente rimpiazzato dalle banconote, all’inizio intese come certificati convertibili in oro, garantiti prima da privati ed in seguito da re, governi e banche centrali.
Progressivamente l’oro è stato ridimensionato come strumento di politica monetaria, per gli stretti vincoli che imponeva alla stessa: oggi utilizziamo fiat money (fiat nel senso latino di “fiat lux et lux fuit”), moneta senza valore intrinseco la cui accettabilità è basata su un contratto sociale che ne determina il corso legale. Tutte le democrazie ed economie evolute hanno delegato il governo della moneta e la sua stabilità alla discrezionalità di banche centrali indipendenti, per evitare gli abusi che i governi potrebbero farne.
La tecnologia blockchain è invece in controtendenza: per la prima volta dopo millenni sembra mostrare che la moneta è di nuovo utilizzabile senza che Cesare ne abbia monopolio o supervisione.
L'intero articolo lo trovate su http://www.econopoly.ilsole24ore.com/2015/11/24/banca-intesa-ametrano/

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