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lunedì 21 ottobre 2013

SECONDA PROPOSTA PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA DA PARTE DI ECONOMIA 5 STELLE, GRUPPO DI ATTIVISTI DELLA BASE DEL MOVIMENTO 5 STELLE. (In attesa del ritorno alla Moneta Sovrana, una proposta per la ripartenza dell’economia e il miglioramento del rapporto debito/pil in un’economia Ricardiana)

“Il tempo cambierà e persino capovolgerà molti dei tuoi convincimenti attuali. Trattieniti perciò, nel frattempo, dall’erigerti giudice delle più ardue questioni”.

(Platone)

La scorsa settimana abbiamo pubblicato il programma sovranista del Think Tank degli attivisti “Economia 5 Stelle” messo a punto in 6 mesi di duro lavoro e precedentemente offerto “in dono” ai Cittadini in Parlamento. Ovviamente, assieme alle risposte positive sono arrivate anche delle critiche. Gli studiosi di economia non possono essere di parte “a prescindere”, devono sviluppare una linea di pensiero “Oltre”, come all’interno del movimento si è soliti insegnare, ossia con in testa l’interesse unico della massimizzazione del risultato per l’intera comunità, non solo di una sua parte.

Il modus operandi di un uomo libero è ben espresso dal seguente detto greco:

“Il più potente è colui che ha se stesso in proprio potere”

(Lucio Anneo Seneca)

Questo è l’unico mantra della nostra vita, chiunque ci capiti d’incontrare; dei “filosofi” (più che tecnici) dell’economia al servizio del comune cittadino. Ed in tal senso si muove il nostro unico credo: la Sovranità Monetaria.

Vista però la deriva Greca da Austerità Espansiva Ue (meglio nota come: carestia nutriente), difesa a spada tratta dall’ormai isolato e decaduto Monti, da Letta e dal PD intero, abbiamo realizzato un modello economico, con tanto di simulazione degli effetti, dell’applicazione della “golden rule” prevista nell’equivalenza Ricardiana: spesa a deficit dello stato per investimenti produttivi.

Oggi, quindi pubblichiamo un “paper” tecnico messo a punto assieme all’immenso professor Nino Galloni, uomo di altissima competenza ma soprattutto di uno straordinario spessore umano difficilmente riscontrabile in personaggi così celebri.

Tale documento, che potrebbe esser di difficile comprensione, viene appositamente preceduto dalla presente introduzione per fare in modo che rimanga ben impresso l’elemento più importante del modello: l’identità del PIL che pone in rilievo la centralità dei consumi (come più consistente macroaggregato da oltre 900 miliardi di euro) espressa nella seguente innovativa modalità:

Y – S = C1 + C2 + Ip + Ig + iIg + X – M – T + G

Y-S= tutto ciò che nel PIL non è risparmio, tesaurizzazione;

C1 + C2 = consumi distinti tra quelli in linea con i modi di operare del movimento e gli altri contrari;

Ip + Ig + iIg = investimenti distinti tra privati e pubblici, con aggiunta degli oneri di servizio al debito

X – M = bilancia dei pagamenti (esportazioni meno importazioni)

-T+G = Spesa pubblica per parte corrente (G) e Tasse (con segno negativo)

L’intento del modello è mettere in evidenza la negatività del risparmio rispetto agli aggregati Consumi e Investimenti al fine di massimizzare l’obiettivo occupazionale.

L’effettuazione di investimenti pubblici in disavanzo consente la crescita occupazionale; quest’ultima, a sua volta, determina l’incremento dei consumi, riorientati verso i sub-obiettivi sostenibili auspicati grazie ad un’adeguata politica fiscale.

Per quanto invece concerne la spesa corrente (G), oggi avviene in condizioni di avanzo primario e ciò non va assolutamente bene, il budget dovrà essere in equilibrio (T = Gc) e solo la spesa relativa agli investimenti effettuati sarà possibile ricomprendere, unitamente ai relativi interessi (iIg), sul disavanzo.

Tralasciando per ora l’aspetto relativo alla produttività, concentriamoci sul probabile attacco mediatico che ne potrebbe scaturire: il sistema, facendo leva sul pieno impiego (quindi sulla massa dei salari che deve essere in crescita al fine di sostenere C) potrebbe determinare difficoltà sul fronte del mantenimento del vincolo dell’external compact (pareggio della Bilancia Commerciale con l’Estero).

Ciò in virtù del fatto che l’incremento del PIL comporta che un pezzo del medesimo fuorisca dalla nazione in una certa percentuale che per l’italia è all’incirca il 28-30%. Se rammentate bene, in precedenti articoli apparsi su Scenari Economici si riportava il moltiplicatore della spesa pubblica e abbiamo fatto conoscenza con la propensione all’import “m”=0,2833.

Al fine di prevenire questo tipo di problemi, le soluzioni proposte sono essenzialmente 2:

a – moneta complementare locale (ci si sgancia dal rischio importazioni e si ricorre all’export delle eccedenze che, come noto, è sufficiente siano effettuate non necessariamente a prezzo pieno ma anche a condizioni migliori e consente, oltretutto, di approvvigionarsi di moneta nuova da destinare a successive importazioni);

b -  moneta locale nazionale valida solo all’interno (Italiana).

Dove conduce questo modello? Se gestito come da noi di seguito riportato e con la modalità “b” riesce a dare una rassestatina al rapporto debito/pil perché:

1)      si sterilizza completamente “m” (coefficiente del PIL statisticamente trasformato in import) annullando gli effetti negativi sulla bilancia commerciale italiana;

2)      si aumenta di conseguenza il moltiplicatore “differenziale” della spesa pubblica che diventerebbe da 1,17 (cioè all’incirca 1,2) 1,76! Ogni 100 euro di spesa pubblica diventano 176 euro di pil e, quindi, dato il 45% circa di livello di tassazione, 79,2 euro tornano allo stato. L’aumento del PIL sarà largamente superiore all’aumento del debito (che è comunque monetario e non genera interesse passivo alcuno).

grafico SECONDA PROPOSTA PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA DA PARTE DI ECONOMIA 5 STELLE, GRUPPO DI ATTIVISTI DELLA BASE DEL MOVIMENTO 5 STELLE.  (In attesa del ritorno alla Moneta Sovrana, una proposta per la ripartenza dell’economia e il miglioramento del rapporto debito/pil in un’economia Ricardiana)

Per quanto concerne l’applicazione dei conti, abbiamo fatto uso le moltiplicatore di cui alla solita identità ampiamente usata negli articoli precedenti:

moltiplicatore keynesiano selezionato 300x101 SECONDA PROPOSTA PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA DA PARTE DI ECONOMIA 5 STELLE, GRUPPO DI ATTIVISTI DELLA BASE DEL MOVIMENTO 5 STELLE.  (In attesa del ritorno alla Moneta Sovrana, una proposta per la ripartenza dell’economia e il miglioramento del rapporto debito/pil in un’economia Ricardiana)

Come si può notare, applicando la Golden Rule prevista dall’equivalenza ricardiana, ricorrendo però ad una moneta complementare che sterilizzi gli effetti negativi della Spesa per Investimenti pubblici, si ottiene nel breve un significativo miglioramento del rapporto Debito su Pil.

Buona lettura ai coraggiosi che desiderano prendere visione dell’intero paper.

Gustinicchi Maurizio

Economia 5 Stelle

http://www.rischiocalcolato.it/2013/10/seconda-proposta-per-il-rilancio-delleconomia-da-parte-di-economia-5-stelle-gruppo-di-attivisti-della-base-del-movimento-5-stelle-in-attesa-del-ritorno-alla-moneta-sovrana-una-proposta-p.html