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domenica 6 ottobre 2013

Da Golasecca a Capracotta, i comuni coi nomi più strani

Nomi strani di comuni sconosciuti ai più: un “dimmi dove vai e ti dirò chi sei” dell’Italia nascosta


Dimmi dove vai e ti dirò chi sei, sempre che tu vada e sempre che tu sia... Ma se non sai chi sei, allora vai e, ovunque andrai, arriverai puntuale. I comuni, in Italia, sono più di ottomila, ognuno con il suo bel nome: vuoi non trovarne uno adatto a te? Poi ci sono le frazioni, i borghi e i villaggi, le località un po’ amene e un po’ no. E lasciamo perdere i nomi delle strade e delle piazze, altrimenti si finisce per impazzire. Anche perché via vai e vai via hanno un significato decisamente diverso, non credi?
Ancora non sai dove andare? Forse ho qualche idea che potrebbe fare al caso tuo. E se alla fine mi manderai a quel paese, stai sicuro che ci andrò.
 

VADO A QUEL PAESE
il racconto
Pare che a Loculi (Nuoro) gli abitanti alla sera accendano un cero, al posto delle lampadine... sarà vero? Lo chiederò al sindaco di Camposanto (Modena) che di loculi ne ha in ogni angolo e di ceri, cerini e cerette pure, immagino. Pare oltretutto che gli abitanti di lì non si chiamino camposantini o camposantesi, bensì più macabramente lapidi... sarà vero anche questo?
Un giorno, rapito da questi dilemmi, saltai a bordo della mia automobile e ci andai di volata, a Camposanto, per accertarmi di ogni cosa. Avrei dovuto aspettarmelo: in quel posto non c’era anima viva.
Ma anche ad Acquafredda (Brescia, ma anche Potenza) gli abitanti non si chiamano acquafreddesi o acquafreddini, bensì idraulici. Già: chi chiami, altrimenti, quando manca l’acqua calda?! E se un giorno vorrò andare da quelle parti, per accertarmi del come e del perché, dovrò ricordarmi di non farlo di sabato o di domenica, che non si è mai visto un idraulico nel week-end.
Tra lapidi e idraulici, come si chiameranno mai gli abitanti di Lavagna (Genova)? Lo so che lo sai: gessetti! E il sindaco cancellino. Quelli di Cerchio (L’Aquila) sono invece compassi e il loro ombelico – è ovvio – è il buco lasciato al centro del cerchio. E se una abitante di Cerchio è un po’ Rotondella (Matera) andrà bene lo stesso, che un po’ di ciccia mica è una malattia...
Se non ci credi, prova chiedere a Supersano (Lecce) dove nessuno, ma proprio nessuno, andrà mai in ferie a Medicina (Bologna), altrimenti che supersano è?!
A proposito di ferie: dove andranno mai in vacanza gli abitanti di Golasecca (Varese)? Certo non ad Acquafredda, che ci scappa una congestione... Semmai a Bevilacqua (Verona), che è sempre la soluzione migliore. E peccato che non esista un paese che si chiami Limonata o Chinotto (quindi entrambi senza provincia). Per non bere tutto d’un fiato andranno forse a Sorso (Sassari) e se è inverno meglio andare fino a Latisana (Udine), ma attenti che scotta!
Gli abitanti di Calcio (Bergamo) stanno alcuni in campo e gli altri in panchina?
Il paese prima di Ultimo (Bolzano) si chiama forse Penultimo?
A Maglie (Lecce) va di moda il cotone o la lana? E a Lana (Bolzano) le pecore sono di lana perché sono pecore, o sono di Lana perché sono di Lana?
È vero che in Sicilia c’è un autobus ecologico che non va a gasolio, ma a Marsala (Trapani)? E chi va a Naso (Messina) alla fine trova la strada o si perde?
A Inverno (Pavia) ci sono ancora le mezze stagioni? E a Mezzocorona (Trento) ci sta mezza regina o mezzo re?
Quanti saranno gli abitanti di Quindici (Avellino)? Probabilmente proprio quindici e al sedicesimo danno il foglio di via. E quelli di Nove (Vicenza) saranno nove anche loro? E saranno di più gli abitanti di Nove, che sono nove, o quelli di Quindici, che sono quindici? Quelli di Quindici, certamente: sei di più, per la precisione, ma il comune di Sei non esiste né al Sud, né al Nord. E nemmeno Sei e mezzo.
Se son trenta gli abitanti di Trenta (Cosenza), saranno più loro oppure quelli di Quindici?
“Quelli di Trenta!” Dirai tu, con tanto di punto esclamativo.
Invece no. sono molti di più gli abitanti di Quindici che quelli di Trenta, che per altro non è nemmeno la moglie di Trento, ma questo non c’entra. Questa è geografia, perbacco, non matematica. Le materie sono diverse tra loro e seguono ognuna delle regole differenti, altrimenti a scuola si studierebbe una materia soltanto e si finirebbe il programma in poche settimane.
Troppo bello, sarebbe...
Ora dimmi: se la guardi dal cielo l’Italia sembra a forma di...
“Stivale!” Dirai tu, con un altro punto esclamativo. E questa volta non posso che darti ragione, sperando solo che gli stivali, invece – almeno i miei – non siano a forma di Italia, altrimenti sai che male ai piedi?
L’Italia, in realtà, è a forma di fantasia e, siccome la fantasia non si sa che forma abbia, anche l’Italia chissà...