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lunedì 30 settembre 2013

Sopravvivere in Grecia, cronaca di una crisi: Oggi è una bella giornata!

Oggi è una bella giornata !...Troppe volte mi sono svegliato e l'incubo non era finito, era ancora lì. Non era un incubo legato al sonno, un sogno brutto da cui ci si risveglia un po' sudati. No, questo incubo proseguiva per tutto il giorno e poi la notte e il giorno dopo e così via...
Per anni abbiamo assistito al crescere incontrastato del fenomeno di Chrisi Avghi. Ogni giorno c'era qualcosa che ce lo ricordava. Ogni telegiornale, ogni radiogiornale, ogni giornale aveva da anni la "rubrichetta dell'odio" ovvero un servizio, una notizia, una pagina dedicata ad un omicidio, ad una violenza ad un sopruso.
Poi, indecente, senza pudore alcuno, la sequela di dichiarazioni di coloro che simpatizzavano il fare violento del fascismo, lo "tsabukas" come viene chiamato in Grecia. Tutti i giorni, come una moda, un modo di fare condiviso e accettato. Un fattore presente da tempo nel quotidiano e pienamente digerito, di cui non ci si deve più vergognare. Come se improvvisamente tutti ci mettessimo a cacare insieme, nei salotti, nelle sale d'aspetto, sui pullman, nelle piazze. Sarebbe tutto pieno di merda puzzolente, ma nessuno ci farebbe più caso. A nessuno darebbe più noia il puzzo dell'altro.
Cantanti, politici, opinionisti, gente dello spettacolo, giornalisti, preti, senza il minimo pudore si dichiaravano "simpatizzanti" di questo modo di fare, e quindi simpatizzanti della violenza del più forte contro il più debole. Simpatizzanti del nazismo di Chrisi Avghi. Un mantra che veniva ripetuto ogni giorno e che stava pericolosamente entrando nella testa della gente, dei ragazzi. Nelle scuole i giovani stavano in molti credendo a questo eroismo marcio, della bandiera, della nazione, dell'identità cristiano ortodossa e quindi la caccia allo straniero, al diverso da cui ci si deve difendere. 
Il nazional-nazismo di Chrisi Avghi ha dato alla parte peggiore della società l'occasione di sentirsi "i migliori", le persone elette. Tutti coloro che per una vita sono stati mediocri, frustrati, sfigati, ottusi e limitati nei ragionamenti, con Chrisi Avghi si sentivano importanti, intelligenti, accettati. Potevano esprimersi con ragionamenti che non necessitavano di grande sforzo intellettivo. Bastava liberare la parte peggiore di se stessi, l'istinto più meschino. 
Chrisi Avghi non è un partito di soli picchiatori, di gente ritardata che si veste come dei soldati e che in gruppo va ad uccidere gli stranieri. La maggioranza dei votanti di questo partito sono gente "normale", vestita normale, gente che incontri tutti i giorni e che fa un lavoro normale, un maestro, un impiegato del comune, un netturbino, un avvocato, una casalinga, un commerciante ecc.. Si nascondano dietro questa normalità per votare un partito nazista. Se hai perso ogni vergogna, ogni rispetto per la dignità umana, essere di Chrisi Avghi è facile e soprattutto non costa niente. Dicono che lo fanno per la Grecia, per salvarla dai politici corrotti, disonesti che hanno permesso che il paese finisse così in basso economicamente e moralmente. Perché al contrario di questi traditori della patria, loro, solo loro sono i puri. I giusti.
Chi fa parte dell'organico di Chrisi Avghi, fino ad oggi, sapeva che poteva contare sull'intoccabilità. Poteva fare tutto ciò che voleva senza rischiare niente. Per anni sono andati indisturbati a picchiare, ad uccidere. Mai un arresto. Era ovvio, era evidente che la polizia stava con questa gente. Ne condivideva le finalità e le modalità. 
In questo incubo durato anni le cose funzionavano alla rovescia. Se un cittadino si rivolgeva alla polizia per denunciare una violenza da parte dei nazisti di Chrisi Avghi veniva insultato, in alcuni casi malmenato e arrestato. Perché secondo questa logica perversa, la violenza dei militanti di questo partito era come un'etichetta. Se su di te era stata apposta questa etichetta vuol dire che fai parte del nemico da combattere, che sei dall'altra fazione, che sei anarchico, comunista, antifascista, straniero, omosessuale, solidale con il più debole o sognatore di un mondo diverso da questo, dove c'è spazio per tutti e per tutte le culture diverse dalla tua. E questo bastava per essere puniti, per farti rimpiangere di avere un cervello. Sono centinaia i casi in cui la polizia si è comportata tale e quale ai fascisti. Ma questo non veniva visto, non veniva creduto.
Pensare ed esprimersi non era vietato, siamo ed eravamo in democrazia, ma stava diventando diciamo fortemente sconsigliato.
Si poteva ovviamente dire la propria opinione, ma a bassa voce, stando un po' attenti. Come nell'epoca della dittatura, c'era il rischio di essere sentiti dalla persona sbagliata, dalla classica persona "normale" che avrebbe potuto anche segnalarti ai picchiatori nazisti.
Fare arte e cultura era diventato un po' pericoloso, era pericoloso alimentare un immaginario diverso da quello dominante. Insegnare aprendo ad altre interpretazioni, proporre qualcosa diverso dal pensiero dominante era un po' pericoloso. Molti sono stati i casi di insegnati minacciati e spettacoli teatrali interrotti dal fanatismo fascista.
Sembrava di vivere in un romanzo di Kafka dove la realtà è allucinazione e l'incubo non finisce con il risveglio. Loro, i fascisti "normali" non erano tanti. Meno di noi. Ma sembravano fortissimi fino a quando sono rimasti intoccabili. Avevano dalla loro parte la polizia, i tribunali, i giudici. Si sentivano la parte giusta della società.
Purtroppo c'è voluta la perdita di un'altra vita e un arresto quasi casuale,  e tutto improvvisamente è cambiato. Queste due cose hanno obbligato il governo a cambiare volontà politica. Coloro che sembravano agli occhi delle persone "normali" e naziste i salvatori del paese si sono tutto ad un tratto rivelati la cosa più putrida. Sono bastati due giorni di indagini per "scoprire" che il partito nazista Chrisi Avghi è un associazione a delinquere, che sfruttava i commercianti estorcendoli il "pizzo", che lavava i soldi sporchi, che commerciava in armi, che guadagnava sulle raccolte di vestiario destinate "solo ai poveri greci" organizzando un commercio con gli immigrati, che percepivano uno stipendio per uccidere, torturare, provocare dolore a persone indifese. La loro ideologia malata e meschina non era che un piccolo paravento.
In questo paese dove il ridicolo va a braccetto con il tragico è tutto e il contrario di tutto possono succedere da un momento all'altro, è bastato un soffio, una scurreggetta per distruggere il partito Chrisi Avghi. Decine di arresti hanno colto i vertici del partito nell'incredulità, non se lo aspettavano. E' stato facile trovare le armi nelle sedi di Chrisi Avghi, è bastato volerle trovare. Anche lo stesso Michaloliakos presidente di questa associazione a delinquere si è fatto trovare con due pistole ed un fucile in casa e con 43.000 euro in contanti probabilmente frutto dei loro loschi affari. Adesso verranno aperti i conti correnti, vogliono sapere da dove arrivavano i soldi nelle casse di quel partito che adesso fa schifo a tutti. Sono stati arrestati dei poliziotti che fino al giorno prima erano apertamente e spudoratamente dei banditi amici dei nazisti. E mentre i vertici del partito, umiliati dalle manette, venivano portati in tribunale, a sostenerli solo un gruppo minuscolo e frastornato di militanti del partito. Senza quell'arroganza e quello "tsabukas" che tanto piaceva alla gente "normale".
Oggi sto bene, è stata una bella giornata. L'incubo c'è ancora, non si è dissolto. Ma non lo vivo più io, lo vivono loro.



Sopravvivere in Grecia, cronaca di una crisi