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venerdì 13 settembre 2013

La Stazione ferroviaria di BALCONI

La Valpolicella soffre, soffocata com’è dal traffico di passaggio e dalla mancanza di un effettivo e valido sistema di collegamento sia interno che da e verso la città. Fino AGLI ANNI 60 in  Valpolicella vi erano diverse stazioni ferroviarie, sulla tratta Verona Caprino: Parona, Negrar, Pedemonte, San Floriano, San Pietro, Sant’ Ambrogio.
Mentre sulla linea del Brennero erano presenti e poi sono state soppresse, le stazioni di Pescantina e Parona. Oggi piu’ che mai la riapertura di queste stazioni sarebbe quantomeno auspicabile e piu’ che mai necessaria, risolverebbe il problema della congestione da e verso la citta’ e sarebbe con pochissimo sforzo ( visto che c’è gia’ ) un sistema di mobilità alternativa, in grado di trasportare migliaia di persone, i pendolari della mattina, o chi semplicemente si sposta per necessità ludica.
Ma queste stazioni sono state soppresse, invece di essere implementate e ammodernate: un errore che la Valpolicella e Verona pagano oggi con volumi di traffico automobilistico e inquinamento enormi. La mobilità su gomma e il trasporto privato hanno da tempo mostrato i loro limiti e la loro insostenibilità ambientale. E’ noto che all’ origine del problema del traffico, è l’incremento demografico e delle costruzioni.
Ad esempio la popolazione di Pescantina è passata dai 7711 abitanti del 1971 ai 15773 del 2001. Attualmente, anche se la proposta è del 2010, sono in “cantiere” da parte degli amministratori “idee” per realizzare altre strade , trafori, bretelle e molto poco per la mobilità sostenibile: “tunnel tra Negrar e San Pietro, tra Fumane e Valgatara, le bretelle per collegarsi al traforo delle Torricelle, le bretelline tra una strada e un’altra e la tangenziale per il cementificio” .
Solo i nostri amministratori non fanno i conti con il futuro, sono solo decisioni di pensionati, che lasceranno in eredità strade, cemento e nessuna soluzione al problema, anche perchè si sa’, piu’ strade = piu auto !. La regione valuta di mettere sul piatto oltre 80Mln di euro per finanziare bretelle, tunnel e strade, ma crediamo, che sarebbe piu’ utile ai Residenti di Pescantina, Parona, Bussolengo, San Pietro, Corrubio, riaprire le stazioni ferroviarie di BALCONI E PARONA ( x es ) , avviando l’ asse del brennero con DOMEGLIARA, per una mobilità piu’ possibile e risparmio di denaro pubblico che potrebbe essere reinvestito in altre attività.

STAZIONE FERROVIARIA
Ma si tratta davvero di una possibilità percorribile ? Possiamo davvero immaginare di attivare una ” macchina mediatica e burocratica ” e bussare alle porte della regione per chiedere la riapertura della stazione di Balconi ?
Secondo il responsabile delCENTRO STUDI – ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE FERROVIE DEL NORD EST, i margini per riaprire una stazione ci sono tutti , ma la strada è in SALITA.
Ecco quanto ci ha risposto in merito la precisa richiesta di riaprire la stazione di Balconi:
Buongiorno,
leggiamo con piacere della vostra iniziativa… allora non è vero che in Veneto a tutti va bene l’automobile!
A parer nostro la strada comunque è abbastanza in salita. Diciamo che, nonostante il rimpallo di responsabilità, la riapertura (o la ricostruzione) di una fermata prevede di far interagire diversi soggetti (Regione, RFI, Trenitalia) sulle quali in definitiva quella che può imporsi è la Regione Veneto.
In sostanza dovreste, tramite raccolte firme e con l’appoggio di politici locali (sindaci ed eventuali consiglieri provinciali, regionali ed onorevoli) arrivare a convincere la Regione che quella fermata può servire. Se convincete la Regione, la fermata può essere inserita come richiesta del contratto di servizio con Trenitalia. RFI – Rete Ferroviaria Italiana deve dare il suo assenso per l’agibilità, e farsi carico (dietro compenso regionale) dell’eventuale sistemazione della stazione.
Più materiale e numeri raccogliete, più interessante diventa la vostra proposta. Ad esempio, quanti sono gli abitanti dei comuni interessati, quanti sono studenti dell’UniVR oppure lavoratori nel capoluogo? Ci sono dei servizi di autobus per Verona, con quanti passeggeri in media? Potrebbero essere fatti passare per la riaprenda stazione? I sindaci sono interessati ad un dialogo?
Per darvi un termine di confronto su chi può decidere, nella zona di Mestre la Regione Veneto ha insistito molto per avere un paio di fermate molto ravvicinate in territorio urbano (Gazzera e Via Olimpia a Mestre); dal punto di vista dell’efficienza del servizio la loro posizione ha creato qualche dubbio ad RFI, ma dato che la Regione ci crede e …”sgancia”, i lavori di costruzione per entrambe sono partiti qualche mese fa.
In sostanza quindi è una richiesta di tipo politico da portare in Regione Veneto. Il problema è che la Regione Veneto da parecchi anni sta perseguendo degli investimenti poco orientati all’esercizio (fermate, orari) e molto invece alla grande spesa di soldi pubblici (sottopassaggi, parcheggi, cemento in generale); ecco ad esempio quello che era previsto per l’area veronese qualche anno fa http://www.ferrovieanordest.it/portale/node/217 ovvero ristrutturare le stazioni e basta, spendendo una barca di soldi per lasciare inalterato il servizio.
Le richieste simili alla vostra sono poche, raramente hanno successo in breve tempo (purtroppo). Un caso simile è Olmo Trevignano, vecchia stazione lungo la Linea dei Bivi sempre a Mestre: http://www.ferrovieanordest.it/portale/node/126 l’Assessore Chisso ha dato parere favorevole, ma poi ha lasciato cadere la cosa. Lo stesso progetto SFMR ormai è morto, dopo anni di appalti edilizi a cui non è seguita nessuna vera miglioria nel servizio.
Siamo a disposizione per eventuali altre domande, fateci sapere come prosegue la vostra attività.
Saluti,
Davide – Ferrovie a NordEst

Andrea Belvedere
Tw: andreabelvedere

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