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giovedì 9 agosto 2012

L'E-Cat funziona a idrogeno metallico?



Ricopio(daniele passerini) questo commento lasciato poco fa nel blog, affinché possa essere discusso qui.

Vincenzo Bonomo ha detto...

Questa è una semplice ipotesi di teoria che da più di un anno non divulgavo nel timore di danneggiare in qualche modo Andrea Rossi favorendo i suoi concorrenti ma ora dopo il parere favorevole di una persona del suo entourage ho deciso di renderla pubblica, ad ogni modo per aiutare a comprendere quello che potrebbe verificarsi nell'E-cat riporto alcuni trafiletti da una pagina Wikipedia [idrogeno metallico]:

"Ashcroft propose la teoria che l'idrogeno metallico potesse avere caratteristiche di superconduttore persino a temperature ordinarie (290 K), +23 °C, le più elevate per qualsiasi altro materiale candidato a essere superconduttore. Questa caratteristica è dovuta al contrasto fra la sua estremamente alta velocità del suono e il forte accoppiamento previsto tra gli elettroni di conduzione e la vibrazione del reticolo cristallino.[9]"
" Nel 2008 M.I. Eremets e altri riuscirono a metallizzare una lega di idrogeno, silicio e idrogeno 4, che si scoprì essere anche superconduttore, confermando le previsioni teoriche di N.W. Ashcroft.[18] In questa lega di idrogeno, anche a modeste pressioni l'idrogeno forma un reticolo cristallino con una densità corrispondente all'idrogeno metallico."
I superconduttori, i superfluidi liquidi e gassosi e supersolidi sono attualmente conosciuti come "super" stati della materia. Egor Babaev ipotizzò che, se l'idrogeno e il deuterio posseggono stati liquidi, potrebbero possedere stati ordinati nel dominio quantico e non possono essere pertanto classificabili come superconduttori o superfluidi ordinari, rappresentando in realtà due possibili nuovi fluidi quantici : "superfluidi superconduttori" e "superflui metallici". Questi materiali mostrano possedere comportamenti estremamente insoliti, se sottoposti a campi magnetici e rappresentano una via per verifiche sperimentali di questi nuovi stati della materia. Si è suggerito inoltre, che, sotto l'influenza di campi magnetici, l'idrogeno potrebbe esibire transazioni di fase, da superconduttive a superfluide e viceversa.

La mia ipotesi consiste nella possibilità che Rossi sia riuscito a metallizzare l'idrogeno rendendolo quindi superconduttore, questa caratteristica particolare ha permesso di energizzare a tal punto i suoi protoni, fornendogli la sezione d'urto sufficiente, da essere in grado di superare la barriera coulombiana e alle opportune temperature e pressioni fondersi con il nickel.
Si potrebbe anche supporre che per triggerare la polvere di nickel sottoposta ai campi magnetici abbia usato polvere di ferro o di silicio o di una qualche perovskite tanto care al buon Sandro 75k.


http://22passi.blogspot.it/2012/08/...373376548446