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giovedì 21 luglio 2011

PIANO DEGLI INTERVENTI urbanistici della premiata " TOSI - GIACINO ". Eccellente analisi di Giorgio Massignan (pres. prov. Italia Nostra)


Giorni fa,  alla Gran Guardia, è stato presentato il Piano degli Interventi, cioè il Piano che darà attuazione al PAT (Piano Assetto del Territorio Verona). Si è confermato il timore che Verona, sotto l’amministrazione del sindaco Tosi e dell’assessore alla pianificazione Giacino, sta attraversando uno dei momenti più critici, forse il più critico, per la conservazione del suo patrimonio storico, culturale e naturale. L’amministrazione Tosi - Giacino sta programmando scientificamente il metodo di affidare ai privati, al loro potere economico, la pianificazione del territorio.

Le ultime vere scelte urbanistiche per la nostra città furono fatte nel 1975 con l’approvazione della Variante
Generale al P.R.G., poi solo modifiche e varianti parziali, oltre 300, sino alla recente approvazione del P.A.T.
(2007).  Per oltre trent’anni, escludendo il breve periodo del piano di salvaguardia del professor Vittorini, dal
1993 al 1996, si è perso di vista il progetto  unitario di città e dato luogo ad uno sviluppo dispersivo degli insediamenti, ad un incontrollato consumo di suolo e alla mancata realizzazione delle necessarie opere infrastrutturali. I soli interventi di una certa importanza sono stati eseguiti sulla viabilità, (le bretelle, i sottopassi dei Mondiali ’90 e le tangenziali,  inserite nella Variante del ’75) non sulla mobilità, che avrebbe consentito di pianificare, organicamente alle scelte d’uso del territorio, i diversi sistemi di spostamento. Con l’amministrazione Tosi si va oltre ed è  programmato scientificamente il metodo di affidare ai privati, al loro
potere economico, la pianificazione del territorio.


Con questa logica, il nuovo P.I. firmato da Tosi e Giacino, nasce con due  gravi peccati originali:
1) il consumo di suolo

2) Una pianificazione urbanistica più sensibile agli interessi immobiliari che alla tutela delle
risorse comuni;

Alcuni esempi:


L’ex caserma  Passalacqua. La sua ristrutturazione avrebbe potuto rappresentare una stupenda opportunità per realizzare un campus universitario nel centro storico della città e per aumentarne la qualità
urbana.  Purtroppo la giunta Tosi – Giacino, ha preferito regalare alla speculazione edilizia privata lapossibilità di costruire appartamenti, uffici e negozi, sul luogo dove sorgono circa 200 alberi d’alto fusto. Tra non molto,  al posto del verde ci ritroveremo una barriera di edifici che, di fatto, isoleranno l’area dell’ex caserma dal resto del quartiere.  Non si capisce perché gli amministratori pubblici non abbiano voluto che le residenze, il direzionale e il commerciale, fossero realizzati ristrutturando una parte delle migliaia di appartamenti sfitti che ci sono anche nel quartiere  Veronetta.  Ancora una volta, anziché recuperare il patrimonio edilizio esistente e non utilizzato, si è preferito costruirne di nuovo

Le ex Cartiere Verona: in un’area di circa 150.000 mq., è stata recentemente approvata la lottizzazione di una city con 300.000 metri cubi di nuova cementificazione. che ospiterà 70 negozi per 15.000 mq., 12 bar e ristoranti, palestre, centri per il fitness, multisale cinematografiche per 4600 mq. e uffici per trentamila mq. In quella zona andranno giornalmente a lavorare  circa 1500 persone e molte altre migliaia vi arriveranno con le loro automobili per usufruire dei servizi commerciali e direzionali. Le risposte per questo enorme aumento dei flussi di traffico sono sette nuove rotonde spartitraffico. E’ facile prevedere che quando i lavori saranno terminati tutta la zona sarà al collasso viabilistico. Verona non sentiva la necessità di un tale attrattore di traffico tra due arterie, Viale Piave e Via Basso Acquar sempre intasate e soprattutto alle porte di Verona sud che dovrebbe divenire la city del direzionale e del terziario.

Conclusione:  Il P.I. riguarda l’intero territorio comunale, ma i grossi interventi sono concentrati soprattutto a  Verona sud,  dove sono  previsti circa quattro milioni di mc. di costruito.  Non crediamo che la realizzazione dei "contenitori" sia sufficiente per fare arrivare i professionisti, le aziende e i turisti che li
occuperanno.

Domanda:  da dove giungeranno tutti i finanziamenti in questo momento di crisi?  La speranza è che in queste operazioni non c’entri nulla il riciclaggio. Purtroppo l’assessore  Giacino non prende certamente a modello il nuovo modo di pianificare dei tedeschi e delle altre nazioni civili dell’Europa;  non prevede la reale  artecipazione dei cittadini alle scelte sull’uso del territorio e preferisce invece ‘trattare’  con gli operatori privati. Non è certamente questa la strada giusta da percorrere.


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