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sabato 21 maggio 2011

Dsk, la cameriera affetta da virus Hiv?


a donna alloggia in una casa riservata alle persone malate di Aids. Il francese guardato a vista in carcere

Dominique Strauss-Kahn
Dominique Strauss-Kahn
MILANO - Risvolti se possibili ancora più drammatici nella vicenda del presunto stupro di una cameriera del Sofitel di New York che ha portato all'arresto del direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn. Secondo quanto riferisce il tabloid New York Post, la presunta vittima, trentadue anni, immigrata dall'Africa occidentale, vive in un appartamento solitamente affittato a persone che hanno contratto il virus Hiv o sono affette da Aids e potrebbe essere a sua volta malata.
L'ALLOGGIO - La donna vive da gennaio al quarto piano del complesso Hig Bridge con la figlia di 15 anni e in precedenza alloggiava in un altro complesso del Bronx riservato dall' Harlem Community Aids United a persone adulte affette dal virus e alle loro famiglie. Un dipendente di Harlem United ha detto al Post che almeno una persona del nucleo famigliare deve essere positivo all'Hiv o affetto da Aids e che un adulto sano con un bambino malato non ha diritto all'appartamento. Tuttavia, il contratto di affitto non è registrato a nome della donna.
È STATA VIOLENZA - Separatamente, la donna ha fatto sapere, tramite il suo avvocato Jeff Shapiro, che «negherà categoricamente» davanti al giudice che si è trattato di un rapporto sessuale consensuale. Durante la prima udienza di lunedì, i legali di Strauss-Kahn avevano sostenuto che le prove a carico del loro assistito «non erano compatibili» con l'uso della forza.
GUARDATO A VISTA - Intanto è «suicide watch» per Strauss Kahn che da martedì è guardato a vista nel timore possa tentare il suicidio nel carcere di Rikers Island, su una piccola isola nell'East River. Le autorità carcerarie, come misura precauzionale, hanno stabilito che la cella del numero uno del Fmi, al quale sono state imposte scarpe senza lacci, venga controllata ogni 15-30 minuti.
LA SUCCESSIONE AL FMI, LE RICHIESTE DI CINA E BRASILE - L'Europa esprimerebbe naturalmente una candidatura alla successione di Strauss-Kahn ha affermato il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, secondo il la questione deve essere affrontata «il prima possibile». Ma l'ascesa di un europeo (o di un'europea perchè in pole position c'è Christine Lagarde, ministro francese delle finanze) alla direzione generale, cosa che si ripete puntualmente dala fine della seconda Guerra Mondiale, oggi non è così scontata. Le economie emergenti chiedono più peso nel Fondo e già si stanno facendo avanti le candidature di Cina e Brasile.
L'AMMINISTRAZIONE OBAMA - «Non posso commentare il caso, ma non è ovviamente nella posizione di poter gestire l'Fmi», ha affermato il segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner