MILANO - Marciapiedi da spartire e condividere: «Partiamo con la sperimentazione». Pedoni e ciclisti, in questo test, sono alleati, complici, non nemici: sono uniti da un «patto sociale» anti traffico e da una nuova idea di «mobilità mista» che vuole «diffondere l'uso della bici in una città complicata», a misura d'auto. Il progetto pilota è stato presentato ieri a Turro da Letizia Moratti e dall'assessore allo Sviluppo del territorio, Carlo Masseroli: un circuito ciclopedonale di collegamento tra la pista di via Padova e l'itinerario della Martesana - il raccordo è lungo 1,8 chilometri - inizierà a ricucire la maglia slabbrata dei percorsi per le due ruote. Nel caso funzionasse, promette il sindaco, sarà riproposto altrove: «Vogliamo strutturare una rete ciclabile più capillare su tutto il territorio». Ma la Lega protesta: «Le priorità sono altre». E all'associazione Ciclobby non sfugge che l'annuncio arriva «sotto elezioni, dopo un lungo digiuno».
Il masterplan della mobilità dolce è incardinato su tre livelli d'intervento: una raggiera di piste dal centro alla periferia; un sistema concentrico ad anelli (la corsia sulla Cerchia dei Navigli, già avviata, e quella sulla circonferenza della 90/91, da realizzare); e un intreccio di circuiti misti, sui marciapiedi, da tracciare negli 88 nuclei d'identità locali disegnati dal Pgt. Il piano, dice la Moratti, doterà Milano di 131 chilometri complessivi di piste: «Puntiamo alla messa in sicurezza e alla riqualificazione degli itinerari, allo sviluppo dei Raggi verdi e all'estensione del servizio di bike sharing». Primo passo è la corsia ibrida tra via Padova e il Naviglio Martesana: corre su otto strade,
sarà realizzata tra marzo e aprile, e sperimentata il mese dopo.
«Milano ha 600 auto ogni mille abitanti, più di Londra, Parigi, Copenaghen» e pensare di eliminare le macchine, osserva Masseroli, è una partita persa: «I marciapiedi, soprattutto quelli poco sfruttati, consentono di recuperare spazi per le due ruote». Quali, saranno i milanesi a dirlo. Il Comune, una volta raccolte le segnalazioni, chiederà al ministero «una deroga al codice della strada». Una deroga? «Non serve, basta un'ordinanza sindacale - sostiene il presidente di Ciclobby, Eugenio Galli -. I percorsi promiscui sono previsti dal regolamento attuativo al codice e già presenti a Milano: si vedano le Alzaie dei Navigli». Per altro, il consiglio comunale aveva già approvato, tre anni fa, una mozione che indicava 90 marciapiedi larghi, ideali per la convivenza di pedoni e ciclisti: «È rimasta lettera morta».
Intanto, sempre ieri, Poste Italiane e Atm hanno lanciato la nuova tessera elettronica «Atm Postepay&Go» che riunisce (sullo stesso supporto) abbonamento ai mezzi pubblici e carta di credito prepagata da 25 euro: in vendita da aprile, da giugno potrà essere utilizzata anche ai posteggi del car sharing e alle rastrelliere del bike sharing.
Il masterplan della mobilità dolce è incardinato su tre livelli d'intervento: una raggiera di piste dal centro alla periferia; un sistema concentrico ad anelli (la corsia sulla Cerchia dei Navigli, già avviata, e quella sulla circonferenza della 90/91, da realizzare); e un intreccio di circuiti misti, sui marciapiedi, da tracciare negli 88 nuclei d'identità locali disegnati dal Pgt. Il piano, dice la Moratti, doterà Milano di 131 chilometri complessivi di piste: «Puntiamo alla messa in sicurezza e alla riqualificazione degli itinerari, allo sviluppo dei Raggi verdi e all'estensione del servizio di bike sharing». Primo passo è la corsia ibrida tra via Padova e il Naviglio Martesana: corre su otto strade,
sarà realizzata tra marzo e aprile, e sperimentata il mese dopo.
«Milano ha 600 auto ogni mille abitanti, più di Londra, Parigi, Copenaghen» e pensare di eliminare le macchine, osserva Masseroli, è una partita persa: «I marciapiedi, soprattutto quelli poco sfruttati, consentono di recuperare spazi per le due ruote». Quali, saranno i milanesi a dirlo. Il Comune, una volta raccolte le segnalazioni, chiederà al ministero «una deroga al codice della strada». Una deroga? «Non serve, basta un'ordinanza sindacale - sostiene il presidente di Ciclobby, Eugenio Galli -. I percorsi promiscui sono previsti dal regolamento attuativo al codice e già presenti a Milano: si vedano le Alzaie dei Navigli». Per altro, il consiglio comunale aveva già approvato, tre anni fa, una mozione che indicava 90 marciapiedi larghi, ideali per la convivenza di pedoni e ciclisti: «È rimasta lettera morta».
Intanto, sempre ieri, Poste Italiane e Atm hanno lanciato la nuova tessera elettronica «Atm Postepay&Go» che riunisce (sullo stesso supporto) abbonamento ai mezzi pubblici e carta di credito prepagata da 25 euro: in vendita da aprile, da giugno potrà essere utilizzata anche ai posteggi del car sharing e alle rastrelliere del bike sharing.