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giovedì 29 ottobre 2009

6000 firme per il parco della Valpolicella

Scritto da Pieralvise Serego Alighieri

venerdì 23 ottobre 2009

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Mercoledì 14 ottobre abbiamo consegnato all'Ufficio Legislativo della Regione Veneto i moduli che contenevano le 5.924 firme di cittadini veneti che hanno sottoscritto la Proposta di legge d'iniziativa popolare per la costituzione del Parco Regionale della Valpolicella.
La raccolta di firme iniziata lo scorso 24 aprile ci ha visto impegnati in luoghi e contesti diversi; i quasi 6.000 firmatari hanno dimostrato quanto siano sentiti i temi legati alla tutela e alla valorizzazione di un territorio unico quale quello della Valpolicella. Ora la parola spetta ai nostri Amministratori Regionali che dopo l'esame dell'Ufficio legislativo sulla autenticità delle sottoscrizioni, dovrà discutere sulla applicabilità del Progetto di Legge. Al di là dell'auspicabile esito positivo della proposta, rimane la grande soddisfazione di aver portato a termine un lavoro di enorme impegno grazie soprattutto alla grande disponibilità di chi ha voluto prestare, del tutto spontaneamente, il proprio tempo e la propria buona volontà al fine di arrivare positivamente al traguardo. A tutti coloro cahe si sono impegnati nei modi e negli ambiti differenti, va il mio personale caloroso ringraziamento che -sono certo- sarà condiviso dagli associati a SalValpolicella.


Pieralvise Serego Alighieri
SalValpolicella

mercoledì 28 ottobre 2009

Artico: sconvolgimenti ambientali


Molto più rapidi del previsto Da cinque anni a questa parte la velocità delle modificazioni è maggiore di quanto preventivato

GLI EFFETTI - Alcuni dei risultati principali sono divisi per area. Nel capitolo sull'atmosfera, per esempio, si parla dell'influsso di venti provenienti dal Sud che provocano lo scioglimento del ghiaccio marino estivo che viene sostituito ogni anno. Sull'Oceano, l'effetto è di avere acqua più calda e meno salata. Ogni anno aumenta la perdita dello strato di ghiaccio permanente della Groenlandia. Il cambiamento di queste condizioni determina anche impatti sugli eventi meteorologici come l'aumento delle piogge in Siberia e la diminuzione delle nevicate in Nord America. Per non parlare degli effetti della perdita di ghiaccio sugli animali, sulla vegetazione e sui pesci.

ref. http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_ottobre_28/artico-sconvolgimenti-ambientali_32a3337e-c3d4-11de-a7c3-00144f02aabc.shtml

Le nuove piste ciclabili Bici meglio dell'auto Il piano per collegare in sicurezza città e Valpolicella toccando Pescantina, San Pietro in Cariano



«L'idea, caldeggiata dagli Amici della bicicletta», spiega il progettista, «è nata nel 2006 tra i Comuni di Pescantina, San Pietro in Cariano, Negrar e Verona, sia per facilitare i pendolari che per il turistismo. Minimo lo spreco di aree agricole».
Il percorso prevede un'unica corsia asfaltata a doppio senso di marcia, larga 2,5; la lunghezza complessiva è di 46,8 km, di cui 10,2 nel Comune di Pescantina, 15,5 a San Pietro in Cariano, 12,80 a Negrar e 7,60 km a Verona.
Partendo da via Ca' di Cozzi a Verona, la pista ciclabile si sdoppia per ricongiungersi in centro a Parona e poi suddividersi in due direzioni: l'una verso Corrubbio e Pescantina passando dal Nassar, l'altra verso Arbizzano, Pedemonte e Negrar.
Nel territorio di Negrar il tracciato pianeggiante favorisce il collegamento dei nuclei abitati di Arbizzano, Novare, SantaMaria, San Vito, Moron tra loro e con il capoluogo di Negrar, diventando alternativo alla strada provinciale per chi deve usufruire dei servizi pubblici principali.
Il percorso ciclabile previsto nel territorio comunale di San Pietro in Cariano ha come obiettivo fondamentale la creazione di un percorso che completi il tratto ciclabile esistente, che unisce le frazioni di Pedemonte, San Floriano, Bure e il capoluogo con le altre frazioni del territorio comunale di Negarine, Corrubbio e Nassar.
La soluzione ipotizzata darebbe al percorso una continuità di tracciato ciclabile con i Comuni limitrofi di Pescantina, Negrar e Verona, aumentando quindi le possibilità di spostarsi in sicurezza per chi viaggia in bicicletta .
Da Corrubbio il percorso prosegue passando da Negarine fino ad arrivare a San Pietro in Cariano e si connette al territorio di Pescantina passando in località Moro Freoni.
La ciclabile di Pescantina si sviluppa parallelamente a via del Brennero collegando le frazioni di Nassar a Settimo, per arrivare il località Balconi e proseguire verso Arcè e Santa Lucia, recuperando stradine secondarie come via Postale Vecchia, via Monti Lessini, via Moceniga e via Bardoline.
«L'importo complessivo previsto per l'intero tracciato», conclude Arduini, «è di circa 9 milioni di euro in parte finanziato dai Comuni, il rimanente da reperire con contributi di altri enti e anche con finanziamenti dell'Unione europea, sensibile all'argomento».
Il progetto di pista ciclabile della Valpolicella si relaziona in modo continuativo con il progetto della rete sentieristica della Valpolicella che prevede il recupero e valorizzazione della fitta rete dei sentieri esistenti, finalizzandoli a specifiche destinazioni come l'escursionismo, il trekking, il mountain bike, l'escursionismo a cavallo.
Il progetto è redatto da Raffaele Barbetta, Anna D'Andrea, Marina Negretto. L'area interessata da questo progetto riguarda la fascia collinare più a nord della Valpolicella, comprendendo i territori comunali di Marano di Valpolicella, Dolcè, Fumane, Sant'Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano e Negrar.
I due progetti uniti tra loro garantirebbero un'efficace e completa programmazione della mobilità alternativa per il territorio della Valpolicella.

Ref. http://www.larena.it/dossiers/Comunit%C3%A0/120/346/97842/

martedì 27 ottobre 2009

Meno auto, più sorrisi ! JUNGO


non è Car-pooling
è Autostop garantito

Auto auto auto. La Valpolicella la sa lunga, lunghissima, direi. C'è un'idea rivolta alle persone intelligenti. Si chiama Jungo e si pronuncia "iungo". Ecco di cosa si tratta
Lo stanno sperimentando a Trento e pare abbia successo. E' il vecchio autostop con 4 fondamentali differenze:
1 - l'autostoppista presenta una tessera che garantisce di non avere precedenti penali
2 - una volta caricato, l'autostoppista può comunicare, con un sms al centro Jungo, con chi si trova in macchina
3 - arrivato a destinazione, l'autostoppista paga: 20 centesimi fissi + 10 centesimi a chilometro
4 - l'automobilista ha la possibilità di comunicare ad un numero telefonico il cattivo comportamento della persona caricata (e viceversa -spero-)

prima
_____

dopo


Secondo la "dottrina Jungo", il traffico stradale non è altro che una rete di "nastri trasportatori", linkati fra loro, capaci di trasportare persone.
Questi nastri trasportatori sono ampiamente sottoutilizzati: 100 macchine trasportano mediamente 120 persone, e non 3-400 come potrebbero. Si tratta del più grande spreco energetico dei nostri tempi
!
LA SCOMMESSA DI JUNGO

Ref. http://www.teladoiolavalpolicella.it/jungo.htm

Who Killed the Electric Car ? – Chi ha ucciso l’auto elettrica ?

Beh..  pazzesco ! , a giudicare dalle immagini parrebbe che ci abbiano lasciato indietro di diversi anni. Spero che l’auto elettrica non sia una chimera, sebbene credo che l’automobile non dovrà essere, in futuro, la sola alternativa alla mobilità urbana .

Cose che si possono fare con un APPENDIABITO

Interessante soluzione per utilizzare gli appendi abiti in eccesso dei nostri armadi.

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Ref http://www.inhabitat.com/

Aquiloni a turbina sotto i mari per produrre energia con le correnti

In inglese si chiama serendipity, in italiano coincidenza. Cioè si sta cercando qualcosa in un certo campo, quando si scopre che invece funziona in tutt'altra direzione. È quanto avvenuto alla Minesto, compagnia del gruppo svedese Saab. Gli ingegneri stavano studiando un aquilone a turbina per produrre energia con il vento, quando si sono accorti che l'apparecchio sarebbe stato molto più efficiente immerso nel mare, dove l'acqua è 832 volte più densa dell'aria.

IN ACQUA - Detto e fatto: Green Deep è stato convertito dall'aria all'acqua. Si tratta di una turbina sorretta da un' ala dal peso totale di 7 tonnellate che, ancorata con un cavo al fondale marino a 60-150 metri di profondità, fluttua descrivendo una traiettoria a forma di 8 orizzontale, come il simbolo dell'infinito. Il processo avviene in due fasi. Nella prima si aumenta la velocità del flusso che entra nella turbina. Quando la marea colpisce l'ala, questa di abbassa creando una forza ascendente e con la traiettoria a 8 rovesciato la velocità del flusso è aumentata di dieci volte. Nella seconda fase si utilizza un generatore per convertire l'energia cinetica in elettricità. Secondo la Minesto dopo sole tre settimane l'aquilone sottomarino ha già recuperato l'energia spesa per realizzarlo, contro gli 8 mesi che servirebbero se fosse utilizzato in aria. Ogni aquilone ha una potenzialità di 500 kW. Ogni kilowattora viene prodotto a un costo di 0,09-0,20 dollari (0,06-0,14 euro).

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Ref. http://www.minesto.com/

POTENZIALITÀ - In Europa, però, la potenzialità di un sistema simile potrebbe essere espressa quasi solo in acque britanniche, dove le correnti sono pari a 1-2 metri al secondo a una profondità di 6-120 metri. Il ministero dell'Energia britannico si è già interessato al progetto. Deep Green è ora finanziato dai governi svedesi e britannico e ha ricevuto quasi 3 milioni di dollari da altre compagnie. Si stima che un sistema completo di aquiloni sottomarini possa produrre 18 terawattora annui, sufficienti per assicurare energia a quasi 4 milioni di abitazioni in Gran Bretagna

Ref. Paolo Virtuani 
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_ottobre_27/aquiloni-svedesi-sottomarini-virtuani_ba43bdde-c2db-11de-9afa-00144f02aabc.shtml

sabato 24 ottobre 2009

SolarHeart genera energia e calore in climi freddi - by Diane Pham

L'autunno è qui, e se non fanno parte dei pochi fortunati di essere ancora crogiolarsi al sole (ah, Italia!), Non preoccupatevi - abbiamo una grande notizia che sicuramente illuminare la vostra giornata e calda la tua casa. Recentemente Boulder-based società Cool Energy, Inc. ha presentato SolarHeart, un motore specializzato che può convertire energia solare a bassa temperatura e l'energia dei rifiuti in energia elettrica sufficiente a fornire l'80% del calore di una casa, tutta la sua acqua calda, e il 60% della sua elettricità !

La prova che non vi è alcuna necessità di reinventare la ruota, Cool energia rinnovato i principi alla base del motore del 19 ° secolo Stirling, che opera per catturare l'energia dalla pressione si formano quando l'idrogeno è alternativamente riscaldati e raffreddati in una camera chiusa. N Normalmente, al funzionamento di questo motore, con i pannelli solari non sarebbe possibile per le case, dato che la luce a sufficienza deve essere acquisita per generare calore fino a 500 gradi.

Tuttavia mediante l'attuazione di calore poveri svolgimento delle materie plastiche e materiali ceramici, Cool energia sapientemente progettato un grado 200, a bassa temperatura del motore in grado di separare il lato "caldo" e "lato freddo". Con la creazione di una differenza di temperatura abbastanza significativa tra le due parti, le temperature molto basse sono necessari per ottenere il motore acceso. In realtà, il sistema funziona meglio in climi più freddi, come gli Stati Uniti del Nord, in Canada e in Europa, anche trovando le economie di scala più vantaggiosa in questi locali.

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Il motore SolarHeart nuovo sarà integrato nel Cool sistema Energy SolarFlow, che lavorerà per convertire la luce solare a bassa temperatura e il calore dei rifiuti in energia elettrica immagazzinabile per le case e gli edifici di piccole dimensioni. Ciascun impianto emetterà inquinamento zero, la riduzione delle emissioni da parte delle famiglie fino a 6 tonnellate di anidride carbonica all'anno.



Inoltre, la possibilità per il motore per funzionare su qualsiasi fonte di calore, anche del calore di scarto, è particolarmente degno di nota. Ciò significa che il sistema potrebbe essere utilizzato anche in combinazione con stabilimenti industriali e generatori diesel, catturando ogni calore di scarto che si genera in sostanza, il riciclaggio e per creare energia pulita per la rete locale. Cool energia dice che l'applicazione di questi sistemi in località remote è un guadagno stimato di energia del 20% e un periodo di ammortamento più breve di un anno.


Ref. www.inhabitat.com

MICROEOLICO DEL FUTURO

Grazie all’accordo firmato oggi il microelico potrà essere istallato da piccoli imprenditori e da privati che intendono sfruttare l’eolico per produrre energia

(Rinnovabili.it) – La società francese Nheolis, nota nel settore per aver progettato e realizzato microturbine eoliche di ultima generazione, da oggi avrà un nuovo azionista strategico tutto italiano: Itigroup, attivo in diversi settori tra cui comunicazione e packing.
Grazie all’accordo ITIEOLIS, controllata di ITI Group, produrrà nell’impianto di Villaverza (Vicenza) le microturbine eoliche secondo l’idea di Nordine Haddjeri, fondatore e responsabile della società francese, che poi si occuperà della distribuzione in Italia e in Africa.
Parte del capitale sarà impiegato per pubblicizzare e diffondere la nuova tecnologia eolica con l'obiettivo di aumentare il fatturato dell’azienda, che attualmente esporta il 90% della propria produzione e che ha manifestato l'intenzione di arrivare a produrre seimila turbine all’anno, incrementando anche il numero dei dipendenti dell’impianto nel varesotto.
Il progetto di Haddjeri è stato certificato dal CNRS (Centro Nazionale di Ricerche Scientifiche) e ONERA (il laboratorio aerospaziale francese) che, sfruttando le leggi della meccanica, è riuscito ad ovviare i limiti delle pale tradizionali sfruttando al massimo la potenza del vento grazie alla sostituzione delle tradizionali pale con coni tronchi, che vengono posizionati in senso longitudinale rispetto alla struttura portante verticale.
Fino ad oggi i prodotti Nheolis sono stati impiegati solo nei grandi impianti, ma la nuova tecnologia permetterà di superare i problemi di impatto ambientale che a volte si sono verificati nelle passate istallazioni, permettendo ai privati e ai piccoli imprenditori di usufruire del microeolico per la produzione di energia pulita.



http://www.nheolis.com/fr/

GEOTERMIA: 3° PUNTATA

Presentazione della geotermia e del manuale "Geotermia e pompe di calore - Savino Basta - Fabio Minchio - 2007"



Ref. http://www.geotermicasaval.it

venerdì 23 ottobre 2009

GEOTERMINA: 2° PUNTATA

Presentazione della geotermia e del manuale "Geotermia e pompe di calore - Savino Basta - Fabio Minchio - 2007"

GEOTERMINA: 1° PUNTATA

Presentazione della geotermia e del manuale "Geotermia e pompe di calore - Savino Basta - Fabio Minchio - 2007"

giovedì 22 ottobre 2009

EOLICO : DOMANDE FREQUENTI

Vorrei installare una turbina eolica ?

La prima cosa più importante è la verifica della idoneità del sito. Deve esser verificata la velocità
media annua del vento. La Ropatec consiglia per avere un ritorno adeguato dell´investimento di
installare le turbine in zone con vento medio superiore a 6m/s (19,8kmh).

Dove posso reperire i dati del vento ?

È possibile verificare la ventosità di un sito utilizzando l´atlante eolico del CESI al seguente link http://atlanteeolico.cesiricerca.it/viewer.htm. I dati mostrati sono indicativi e spesso inferiori rispetto le medie nel sito d´interesse. Dati più dettagliati possono essere reperibili da stazioni meteorologiche già esistenti installate dalla protezione civile, ARPA, aeroporti, porti, servizio meteo, comuni. Se non è possibile reperire
dei dati già misurati è necessario installare un anemometro ad un altezza non superiore a 10m e non inferiore a 6m.

Per quanto tempo devo verificare il vento nella zona d´interesse ?

La misurazione dovrà essere effettuata per un periodo minimo di 6mesi o un anno.

Quanta energia mi produce una turbina ?

Ammettendo una media di vento di 6m/s / anno e un altezza d´installazione dal suolo di 11m (3kw e 6kw) e 18m per il 20kw le produzioni possono essere le seguenti:
3kw = 4.200 kwh
6kw = 7.500 kwh
20kw = 30.000 kwh

Che cosa conviene fare con l´energia prodotta da una turbina eolica ?

Con l´incentivo introdotto all´inizio del 2009 di € 0,30 a kwh introdotto in rete conviene l´immissione in rete. Per avere un buon ritorno dell´investimento la zona deve essere caratterizzata con almento 6m/s/media annua di vento.

È possibile installare una turbina sul tetto ?

È possibile installare le turbine 1kw, 3kw, 6kw sul tetto nei seguenti casi:
- Edificio in costruzioni con la verifica dei calcoli statici da un ingegnere civile.
- Edifici industriali con una statica del solaio sufficientemente calcolata.

È possibile usufruire dello stesso incentivo del fotovoltaico ?

No, il fotovoltaico oltre i € 0,45 ha la possibilità di eseguire lo scambio sul posto. Nell´eolico questa opzione non è stata prevista.

È possibile attaccare l´eolico allo stesso inverter del fotovoltaico ?

No non è possibile per due motivi:
- L´eolico e il fotovoltaico usufruiscono di un incentivo diverso.
- L´inverter dell´eolico ha delle caratteristiche diverse rispetto a quello del fotovoltaico.

Quante turbine posso installare con la DIA ?

Se non ci sono vincola paesaggistici, storici o ambientali o altri restrizioni regionali è possibile installare fino a 3 turbine da 20kw con una semplice DIA.

Ref. www.ropatec.com

mercoledì 21 ottobre 2009

Arriva il vaccino contro l'influenza A. Ma è sicuro?

 

Laboratorio di produzione dell'antivirus di Novartis in Italia ©BELGA/BRAM DE HOLLANDER

Laboratorio di produzione dell'anti-virus di Novartis in Italia

Temendo un riflusso del virus, il 29 settembre la Commissione europea ha dato il via libera a due vaccini contro l'influenza H1N1. I cittadini europei possono quindi vaccinarsi prima dell'inverno. Ma i due anti-virus sono abbastanza sicuri? Ne hanno discusso ieri con degli esperti i membri della commissione Ambiente.

Dall'inizio della pandemia H1N1 (nota anche come influenza A o suina), in aprile 2009, sono stati riportati in Europa oltre 55.000 casi, di cui 174 mortali. Nel mondo il totale delle vittime è di 4160, e sono state 350.000 le persone infettate. I soggetti più a rischio sono giovani e bambini, con un tasso di ospedalizzazione elevato fra i bimbi sotto i 4 anni.

Gli esperti hanno avvertito che una seconda onda di epidemia più grave e con un rischio di mortalità più elevato potrebbe diffondersi il prossimo inverno, se non inizia un programma di vaccinazione adeguato: 'lo scenario peggiore vede il 30% della popolazione europea colpita dal virus', ha messo in guardia la commissaria europea per la Salute Androulla Vassiliou.

I due nuovi vaccini

Dopo mesi di esperimenti, martedì 29 settembre la Commissione europea ha approvato la distribuiti sul mercato di due vaccini destinati a combattere il virus: Focetria® (Novartis) e Pandemrix® (GlaxoSmithKline). I due prodotti saranno disponibili in tutti i Paesi UE più Islanda, Liechtenstein e Norvegia.

Ma sono sicuri?

Alcuni deputati hanno espresso i loro dubbi in merito alla sicurezza dei medicinali, vista la fretta con cui sono stati testati e approvati: "Sono adatti ai bambini e ai gruppi di persone a rischio? Abbiamo bisogno di maggiori informazioni", ha dichiarato Peter Liese, democristiano tedesco.

D'accordo la collega social-democratica Dagmar Roth-Behrendt: "Nella maggioranza di Paesi europei la gente non vuole vaccinarsi perché ha paura degli effetti collaterali. Cosa dobbiamo aspettarci?"

Il Direttore esecutivo dell'Agenzia europea dei medicinali, Thomas Lönngren, ha cercato di rassicurare i deputati: gli effetti collaterali sono minimi in confronto a quello che potrebbe fare il virus nel frattempo. Ecco perché ne abbiamo accelerato l'approvazione. E' chiaro che non esistono dati clinici, perché questa variante è stata appena scoperta. Dovremmo considerare il vaccino non come una cosa completamente nuova,  è più o meno come il vaccino stagionale contro l'influenza, con  una variante nuova in più".

Che cos'è l'influenza A?

L'influenza A (o N1H1) è provocata da un nuovo virus, un sotto-tipo del virus normale dell'influenza, ma che contiene un mix di materiale genetico dell'influenza umana, suina e dei volatili. Per questo l'uomo non ha tutte le difese immunitarie adatte a sconfiggerla.

Ref. http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/066-61235-292-10-43-911-20090925STO61221-2009-19-10-2009/default_it.htm

Pneumatici efficienti ? Si risparmia benzina e CO2

In pneumatici incidono su un quarto del consumo di carburante di auto e camion ©BELGA/SCIENCE

La qualità dei pneumatici incide sul consumo di benzina delle nostre automobili e sull'ambiente. Per tagliare le emissioni di CO2 prodotte dalle macchine, il Parlamento propone di etichettare le gomme in base alla loro efficienza energetica. Dalla qualità dei pneumatici dipende infatti un quarto delle emissioni di una macchina: secondo il belga Ivo Belet, responsabile della relazione, il risparmio energetico sulle gomme equivale a 1,3 milioni di macchine in meno sulle strade.

Quanto contano i pneumatici?

In Europa un quarto delle emissioni di CO2 è prodotto dalle automobili, con un aumento del 40% dal 1990 al 2004. Il 20-30% del consumo di carburante (e quindi delle emissioni di CO2) dipende dallo stato dei pneumatici.

Gomme efficienti ed amiche dell'ambiente

La commissione Industria del Parlamento Europeo settimana scorsa ha proposto un sistema di etichettatura che informi gli automobilisti sull'efficienza, sulla sicurezza e la rumorosità delle gomme che si stanno per comprare grazie ad una scala di efficienza dalla "A" ( la classe "verde", la migliore) alla "G" (la classe "rossa", la peggiore).

I rivenditori dovranno così informare in modo trasparente sui consumi, la presa sul bagnato e il rumore di tutte le tipologie di pneumatici in vendita, da quelli per automobili a quelli per camion per il trasporto merci.

Le nuove gomme dovranno essere anche silenziose: proposto un bollino che raffigura una gomma con i paraorecchie se il rumore è inferiore ai 68 decibel (C1), 69 decibel (C2) or 70 decibel (C3). I deputati chiedono alla Commissione europea di mettere a punto un sito internet con tutte le informazioni su queste etichettature.

"Tutto di guadagnato per gli automobilisti"

Ivo Belet del gruppo del centro-destra PPE, è sicuro che "pneumatici sicuri possono salvare la vita degli automobilisti e tutelare l'ambiente abbattendo i consumi di carburante fino al 10 per cento".

Pacchetto efficienza energetica

  • Risparmiare il 20% di energia grazie a una maggiore efficienza energetica
  • Migliorare la prestazione energetica nell'edilizia
  • Rivedere la direttiva sull'etichettatura per l'efficienza energetica
  • Proposta l'etichettatura di efficienza per i pneumatici

Circa l' 80% delle gomme vendute in Europa sono di sostituzione a quelle vecchie. Belet è convinto che quando il nuovo tipo di etichettatura entrerà in vigore gli automobilisti non avranno alcuna difficoltà: "Scegliere le gomme amiche dell'ambiente diventerà molto semplice grazie alle nuove etichette europee. E il risparmio sulla benzina sarà evidente: una misura molto semplice che aiuterà sia le tasche degli automobilisti che il clima".

Pacchetto efficienza energetica

La proposta di etichettare i pneumatici fa parte del cosiddetto "pacchetto efficienza energetica"  messo a punto dalla Commissione europea sulla base della "seconda revisione della strategia energetica" che mira a completare la politica europea comune sull'energia.

Questa misure fanno parte dell'obiettivo 'risparmio energetico', uno dei tre pilastri del pacchetto clima adottato dall'Unione europea lo scorso dicembre. I tre obiettivi principali sono infatti il 20% di emissioni in meno, il 20% di energia risparmiata grazie a una maggiore efficienza energetica e il 20% di energie rinnovabili in più entro il 2020.

Ref. http://www.europarl.europa.eu/news/public/focus_page/008-57107-187-07-28-901-20090612FCS57088-06-07-2009-2009/default_p001c001_it.htm

edifici autosufficienti entro 10 anni

Riscaldamento, elettrodomestici, aria condizionata: il 40% di energia in Europa se ne va...restando in casa. Gli edifici sono fra le principali fonti di emissioni di CO2, ma hanno un enorme potenziale di risparmio energetico ancora inesplorato. La nuova direttiva europea propone di svegliare la bella addormentata: tutti gli edifici potranno produrre da soli l'energia di cui hanno bisogno entro il 2018.

Bollette salate, emissioni alle stelle: casa nostra divora troppa energia

Tutti ce ne siamo accorti: negli ultimi due anni, le bollette non hanno smesso di aumentare. In media in Europa il prezzo dell'elettricità è cresciuto del 15%, del 21% il gasolio e del 28% il gas naturale.

Se si considera che ci sono oltre 160 milioni di edifici in Europa, che in tutto assorbono il 40% dell'energia primaria, è facile dedurre che le nostre case sono responsabili di una buona parte delle emissioni di CO2, e contribuiscono massicciamente alla nostra dipendenza energetica:  basta pensare che l'Europa importa il 51% del suo fabbisogno di gas.

La nuova direttiva europea sull'efficienza energetica nel settore edilizio mira a predisporre gli strumenti perché anche gli edifici facciano la loro parte nella lotta ai cambiamenti climatici ingaggiata dall'Unione europea. La nuova legislazione, che ne modifica una del 2002, dovrebbe portare a una riduzione del consumo energetico del 5-6% e un taglio nelle emissioni di CO2 del 5% entro il 2020.

Quali strumenti? Edifici autosufficienti....

I deputati della Commissione parlamentare Industria, capitanati dalla socialista rumena Silvia-Adriana Ţicău, responsabile del rapporto approvato nei giorni scorsi, lanciano diverse proposte:

  • una definizione europea comune di "edifici a emissioni zero"

  • specifici target nazionali di riduzione del consumo energetico nell'edilizia

  • l'obbligo per tutti i paesi europei di garantire che tutti i nuovi edifici siano completamente autosufficienti, cioè producano energia in proprio da fonti rinnovabili, entro il 2018

....e fondo europeo per l'efficienza energetica

Ma le richieste dei deputati non si fermano agli obblighi. La Commissione Industria propone anche importanti incentivi europei, quali la creazione di un fondo per l'efficienza energetica, che sostenga progetti innovativi di bioedilizia, oltre a sconti fiscali e riduzione dell'IVA per tutti i prodotti che aumentino l'efficienza energetica degli edifici, come già accade in molti paesi europei

Ref. http://www.europarl.europa.eu/

martedì 20 ottobre 2009

Misure di Protezione personale (non farmacologiche) utili per ridurre il rischio di contrarre o trasmettere l'influenza umana “A”

Stoccolma 2 Maggio 2009.
Fonte http://ecdc.europa.eu
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Misure di protezione personali Che si possono Adottare per Ridurre il Rischio di contrarre l'influenza. L'influenza è un'infezione virale che si trasmette da persona a persona principalmente quando si tossisce o si starnutisce, oppure tramite il contatto diretto o indiretto con secrezioni respiratorie di individui infetti  ,depositate sulle mani o sulle superfici. Le seguenti raccomandazioni si fondano in parte sui risultati di studi e in parte su valutazioni basate sull'esperienza nel settore della sanità pubblica.

Personale Misure di Protezione

1. Evitare il contatto ravvicinato con individui malati Evitare il contatto ravvicinato con malati Individui
2. Lavarsi o disinfettarsi frequentemente le mani O disinfettarsi lavarsi frequentemente le mani
3. Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca
4.Mantenere Igiene un'adeguata
5. Lavarsi o disinfettarsi frequentemente le mani O disinfettarsi lavarsi frequentemente le mani
6. Rimanere a casa dal lavoro o da scuola e limitare il contatto con altre persone se si è malati Altre persone se si è malati

Uso della mascherina Quando si è malati , per Proteggere altre persone nel contesto di epidemie di influenza A(H1N1)

Tutte queste regole sono in dettaglio esplicate, presso il Link , http://ecdc.europa.eu/. Tale sito è il riferimento piu’ autorevole in merito le misure ( e contromisure ) da adottare in caso di pandemie e non solo.

Il Centro europeo di prevenzione e di controllo delle malattie (ECDC) è stata istituitO nel 2005, è un'agenzia dell'Unione europea con l'obiettivo di rafforzare le difese dell'Europa contro le malattie infettive. E 'seduto a Stoccolma, Svezia

Rapporto 20 Ottobre 2009 , circa lo stato dell’influenza segnalato dall’istituto europeo. In Italia, ad oggi, nessuna segnalazione significativa  Ref. QUI

Ref. documentazione ( en ) sito di riferimento  edc.europa.eu

Columbus day

La scorta del ministro prova a chiedere l’intervento degli agenti newyorkesi, ma quelli gli spiegano che il diritto di protesta negli Usa
è pratica diffusa, legittima.

Ref Il fatto 20 Ottobre 2009

 

Disegno di legge (DDL) 1195

La legge passata il 12 maggio in Senato dà al governo tutte le deleghe necessarie per decidere dove, come e quando costruire le annunciate centrali nucleari in Italia, anche senza tenere conto del parere delle amministrazioni locali

Approvato con 142 voti a favore, 105 contrari e 4 astenuti, l'articolo in questione è il 14 del disegno di legge (DDL) 1195, "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia", noto ai più come "DDL Sviluppo".

PER SAPERNE DI PIÙ

Il Disegno di Legge 1195: leggi la sintesi (fonte: Ministero per lo sviluppo economico), le Note di lettura (fonte: Senato della Repubblica) o, sul sito del Senato, l'intero iter dei lavori.

Se non contiamo le centinaia e centinaia di emendamenti che sembrano fatti apposta per fare perdere la pazienza ai santi (del tipo "Al comma 1, primo periodo, sopprimere le parole: «criteri per» e sostituire le parole: «entro il 30 giugno 2009» con le seguenti: «entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge»"), nella sostanza il documento era già stato approvato dalla Camera dei deputati il 4 novembre 2008, sei mesi fa. Eppure, i riflettori sul ritrovato spirito nucleare italiano si sono accesi - per poco tempo - solamente nel febbraio di quest'anno.

Ref. http://www.focus.it/Tecnologia/energia/news/Centrali_nucleari_in_Italia_e_deciso_2905131632.aspx

lunedì 19 ottobre 2009

La bolletta nucleare

 

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Ref www.greenpeace.it

LA BOLLETTA NUCLEARE ? : NON LA VOGLIO!

NO ALL’INCUBO NUCLEARE!
CAMBIA FORNITORE: STACCATI SUBITO
DALLE AZIENDE CHE PUNTANO SUL NUCLEARE!


È VERO CHE IL NUCLEARE ABBASSERÀ I COSTI DELLE BOLLETTE?

No, se teniamo conto degli altissimi costi per la realizzazione di nuove centrali, della manutenzione, dello smaltimento delle scorie
e degli impianti contaminati, risulta che il costo finale dell’elettricità farà raddoppiare il costo delle bollette degli italiani. Il
Governo sta mentendo al Paese per agevolare i piani nucleari di Enel: saranno infatti i cittadini a pagare il ritorno al nucleare attraverso
rincari nelle bollette.


ALLORA IL NUCLEARE NON CONVIENE?
Se qualcun altro ti regala la centrale e si occupa delle scorie a gratis, allora il nucleare conviene. La maggior parte del costo dell’elettricità
nucleare dipende infatti dal costo iniziale di costruzione dell’impianto e dai costi di gestione delle scorie per migliaia
di anni. Questi costi, così come lo smantellamento delle centrali e la bonifica dei siti contaminati, non sono sostenuti dalle aziende,
ma dallo Stato, e dunque dai contribuenti che pagano le tasse.


QUANTO COSTA OGGI UN KILOWATTORA?
All’ingrosso, ossia alla Borsa Elettrica, un kilowattora costa oggi circa 5 centesimi di euro. In bolletta, invece, i consumatori lo
paghiamo circa 18 centesimi di euro.


QUANTO COSTA UN KILOWATTORA DA NUCLEARE?
Secondo il Dipartimento dell’Energia Americano (DOE) un nuovo reattore nucleare ordinato oggi e che entrerà in funzione nel 2020
produrrà energia a 7 centesimi di euro per kilowattora, più dell’eolico, del carbone, e del gas. Questo ipotizzando che il costo di
costruzione di un reattore sia di 2,3 miliardi di euro per 1000 MW, un’ipotesi che tuttavia non è realistica, se guardiamo agli attuali
prezzi di mercato.


E ALLORA QUANTO COSTERÀ EFFETTIVAMENTE L’ELETTRICITÀ DA NUCLEARE?
È una bella domanda. Le ultime stime per un reattore EPR nuovo (come quelli che l’Enel vorrebbe costruire in Italia) indicano fino
a 4,8 miliardi di euro per 1000 MW. Se prendiamo questo dato, allora un kilowattora da nucleare costerebbe circa 14 centesimi di
euro, tre volte quanto il costo pagato oggi alla Borsa Elettrica.


E ALLORA PERCHÉ IL NUCLEARE IN FRANCIA CONVIENE?
Perché la maggior parte dei reattori francesi sono stati realizzati dallo Stato negli anni ‘60-’70, e dopo quarant’anni i costi sono
stati ammortizzati. È come per l’idroelettrico in Italia: le centrali idroelettriche realizzate nel secolo scorso producono oggi l’energia
elettrica più economica, ma nessuno si metterebbe a costruire una nuova diga adesso, perché avrebbe costi esorbitanti rispetto
a fonti fossili e fonti rinnovabili.


E I COSTI DI SMANTELLAMENTO E GESTIONE DELLE SCORIE RADIOATTIVE?
Nel caso della Gran Bretagna, i costi per la gestione delle scorie hanno prodotto un buco nei conti pubblici di 90 miliardi di euro.
In Italia lo smantellamento delle vecchie centrali nucleari costerà circa 4 miliardi di euro che stiamo già pagando in bolletta, attraverso
la componente “A2”. Molto probabilmente questi soldi non basteranno, e lo Stato dovrà farsi carico di ulteriori spese. Il
nucleare è un pericoloso costo per la collettività: le aziende fanno profitti nell’immediato, mentre i cittadini sosterranno i rischi e i
costi delle scorie radioattive nel lungo periodo.


ESISTONO ALTERNATIVE PIÙ CONVENIENTI AL NUCLEARE?
Sì, fonti rinnovabili come eolico, solare, geotermico, biomasse sostenibili, e misure di efficienza energetica sono già oggi disponibili
e in grado di fornire tutta l’energia di cui abbiamo bisogno in modo conveniente, pulito, sicuro, e per sempre. Studi di
Greenpeace mostrano che in Europa le rinnovabili potranno fornire circa il 90% dell’energia elettrica al 2050.


SCEGLI AZIENDE NON INTERESSATE AL NUCLEARE
SOSTIENI LA RIVOLUZIONE ENERGETICA PULITA!

www.greenpeace.org/italy/campagne/nucleare
www.greenpeace.org/italy/rivoluzione-energetica

GENERATORE EOLICO FAI DA TE

Materiale necessario alla costruzione:
n° 1 vecchia bicicletta: l’unica cosa che deve funzionare è la ruota posteriore.
n° 4 latte da vernice (vuote) con coperchio alte circa 20 cm e di diametro circa 15 cm.
Fil di ferro sottile.


Realizzazione.
Prendete la bicicletta e tagliate tutta la parte anteriore all’altezza del canotto del sellino.
Rimarrà così solo il doppio triangolo posteriore con la relativa ruota.
Smontate (se volete ma non è importante) la pedivella.
Smontate la catena.
Togliete uno dei dadi della ruota posteriore e tagliate il suo triangolo di tubi che parte dal canotto dei pedali e da sotto l’attacco della sella.
La ruota è ancora libera di girare sul suo asse, tenuta stretta dal dado che la fissa al triangolo di tubi rimasto (praticamente avete ottenuto un monobraccio posteriore).
Prendete una latta vuota, e tagliatela lungo l’asse longitudinale in modo da ottenere due semicilindri “a cucchiaio”. Dopo averli tagliati ripiegare con attenzione (ed i guanti protettivi) mediante una pinza, il lamierino verso l’interno, in modo tale che non vi siano bordi taglienti di nessun tipo. Al vento non gliene frega nulla, ma alle vostre mani sì.
Dopo aver ottenuto gli otto semibarattoli, contate le coppie di raggi della ruota della bicicletta: dovrebbero essere divisibili per otto…
Adesso dovete fissare ogni semibarattolo in almeno tre punti: due sullo stesso raggio dei quali uno vicino al cerchio, ed il terzo fissaggio va fatto su di un altro raggio, vicino alla metà del semicerchio del fondo del semibarattolo.
Praticate due fori, uno di qua ed uno di là del raggio sottostante e fate una “cucitura” col fil di ferro sottile, stringendolo con le pinze.
Questo fissaggio secondo un triangolo, renderà stabile ogni barattolo sulla ruota. Adesso bisogna fissare la dinamo della bicicletta in modo tale che il suo pignoncino zigrinato sia a contatto con la gomma della ruota. Va messa dal lato opposto dei bidoni, e fissata ad uno dei tubi del triangolo posteriore della bicicletta (l’unico rimasto). Fate attenzione che la dinamo non prema troppo sul pneumatico, altrimenti l’attrito sarà troppo alto ed il GEN non funzionerà che con venti molto forti.
La penultima cosa che resta da fare è montare il nostro Generatore Eolico Naif (GEN) in posizione sopraelevata (ad almeno 8 m di altezza) ed in una posizione che non sia disturbata da case, alberi o altri impedimenti al vento.  Ora occorre collegare la dinamo (con un pezzo di filo elettrico bipolare) ad una lampadina che terremo, da qualche parte, in casa.
Volendo aumentare un pò il rendimento, potete comprare una dinamo più efficace di quella delle biciclette ma, ovviamente, spenderete qualche soldo in più.
Conclusioni

Il GEN funziona solo con l’asse della ruota verticale.
Può essere usato anche come segnalatore automatico di presenza di vento. :o)
Il GEN è sconsigliato ai triestini ed agli abitanti fra Canosa e Candela.
Nessuno potrà dire che il vostro generatore eolico è un bidone…
Enzo.

ref. http://www.progettomeg.it/art15.htm

sabato 17 ottobre 2009

William Kamkwamba

La libreria locale, messa in piedi da un’organizzazione non governativa, divenne presto un altro rifugio per William e la sua voglia di conoscenza. Tra gli scaffali trovò alcuni libri di fisica in inglese e, vocabolario alla mano, iniziò a studiare le proprietà dell’elettricità e dell’elettromagnetismo aiutandosi anche con alcuni diagrammi. La copertina di uno di questi libri riportava l’immagine di una centrale eolica di chissà quale paese lontano chissà quanto dal Malawi. Una fotografia che fece scattare una scintilla nella mente di William.
La libreria locale, messa in piedi da un’organizzazione non governativa, divenne presto un altro rifugio per William e la sua voglia di conoscenza. Tra gli scaffali trovò alcuni libri di fisica in inglese e, vocabolario alla mano, iniziò a studiare le proprietà dell’elettricità e dell’elettromagnetismo aiutandosi anche con alcuni diagrammi. La copertina di uno di questi libri riportava l’immagine di una centrale eolica di chissà quale paese lontano chissà quanto dal Malawi. Una fotografia che fece scattare una scintilla nella mente di William.


Ref. http://www.williamkamkwamba.com/

giovedì 15 ottobre 2009

UNA DOMANDA

DOMANDE2_web

Ref.http://projectcivilization.net

ENVIRONMENTAL DISCIPLINE --- disciplina ambientale

cui

MAN MANO CHE SI CONCEDE AL DIO DENARO DI FAR COMMERCIO DELLA DISTRUZIONE AMBIENTALE , IL VALORE DELLA VITA DIMINUISCE. . .L'AMBIENTE E' UNA RICCHEZZA INDISPENSABILE .
IL DENARO E' SOLO UN VEICOLO , PERICOLOSO E COSTOSO .
IL MODO MIGLIORE PER SENTIRSI RICCHI , PER POTER VIVERE SPORTIVAMENTE , NELLA BELLEZZA E CON TEMPO LIBERO , E' L'EQUILIBRIO AMBIENTALE LA PIANIFICAZIONE SERIA , INSEGNEREBBE CON I RISULTATI ,L'IMPORTANZA DEL GOVERNO SERIO . IL CAPITALISMO E' FETICISMO CHE TRAVOLGE LA REALTA' . IL PREZZO E' L'AUTODISTRUZIONE. DATECI UNA MANO A TOGLIERE TERRENI IMPORTANTI DAL MERCATO .

I GOVERNI SACCHEGGIANO QUEL CHE GLI VIENE A TIRO .E LEGITTIMANO CHI DISTRUGGE PER AVERE CARTA MONETA .
NOI PIANTIAMO , PER ARREDARE IL MONDO ,DENTRO E FUORI DA CASA . PER CONSOLIDARE IL TERRENO , PER TUTELARE IL REGIME IDRICO , PARTECIPATE ?

ALCUNI POSTI , DANNO UN SENSO ALL'UOMO , ALLA STORIA , ALL'IMPEGNO . SONO I POSTI DOVE HA OPERATO LA COSCENZA .
SALVARLI , AIUTARLI , SI RIFLETTE SUL VALORE DELLA VITA UMANA .
HA QUINDI IMPLICAZIONI ENORMI . PUO' BASTARE POCO , A PATTO DI NON FARSI SCORAGGIARE  DA PROPRIETA' PRIVATA (COMPRIAMO ?) E GOVERNI .

Ref. http://projectcivilization.net/

mercoledì 14 ottobre 2009

Tabella di calcolo e confronto tra impianti energetici

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Ref. http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=9076752

JOSÉ SARAMAGO

Ratzinger è nulla più che un dettaglio. Un dettaglio di una istituzione mastodontica che pesa come un macigno sulla coscienza dell’uomo. Che Ratzinger abbia il coraggio di invocare Dio per rafforzare le sue mire di un neo-medievalismo universale, un Dio che non ha
mai visto, con il quale non si è mai seduto a prendere un caffè, dimostra solamente l’assoluto cinismo intellettuale del personaggio. Mi sono sempre considerato un ateo tranquillo perché l’ateismo come militanza pubblica mi sembrava qualcosa di inutile, ma ora sto cambiando idea. Alle insolenze reazionarie della Chiesa Cattolica
bisogna rispondere con l’insolenza dell’intelligenza viva, del buon senso, della parola responsabile. Non possiamo permettere che la
verità venga offesa ogni giorno dai presunti rappresentati di Dio in terra ai quali in realtà interessa solo il potere. Alla Chiesa nulla importa del destino delle anime, quello che ha sempre voluto è il controllo sui corpi. La ragione può essere una morale. Usiamola

saramango

In ogni Paese ci sono almeno due Paesi, a volte tre o quattro. Tuttavia, per quanto una manifestazione possa essere importante non credo la si debba prendere come l’annuncio di un imminente cambiamento. Mi importa molto di più l’azione quotidiana che tiene desta l’attenzione dei cittadini e consente risposte rapide. Ho ancora presente la rivoluzione portoghese che in alcune circostanze sembrava non fosse assolutamente in grado di fare fronte in
questo modo al modificarsi della realtà. E la realtà italiana di oggi vede un Berlusconi che fin qui ha avuto buon gioco sugli sforzi dell’opposizione, perché si è trattato di un’opposizione vana, poco
dotata di idee e divisa in tendenze, gruppi e interessi personalistici e di “parrocchia”.

martedì 13 ottobre 2009

Il ventilatore senza ventole

Il ventilatore è stato modificato radicalmente nel suo design originale, design che risale al 1886 da un'idea dell'ingegnere americano Schuyler Wheele

Cippatrice

Il termine CIPPATO viene comunemente utilizzato per indicare le scaglie di legno sminuzzato in piccoli pezzi dalle dimensioni di pochi centimetri. Il cippato detto anche chips di legno (dall'inglese wood chips) viene ottenuto dalla frammentazione di legni vari attraverso particolari macchine dette CIPPATRICI. Esistono sia cippatrici industriali capaci di triturare tronchi di grandi dimensioni, sia macchine più piccole collegabili ai trattori per un uso semiprofessionale e domestico che lavorano legni di diametri inferiori. I vantaggi dell'utilizzo dei vari tipi di cippati come combustibile da riscaldamento sono come per tutte le biomasse essenzialmente economici, pratici e in oltre contribuiscono ad un notevole abbatimento delle emissioni in atmosfera di Anidride Carbonica.

Ref. http://www.pelletitalia.org/produzione_prezzo_vendita_cippato_cippatrici_italia_europa.htm

BIOMASSE

Per biomasse si intende un insieme di materiali di origine vegetale, scarti da attività agricole, allevamento o industria del legno riutilizzati, tramite la combustione in apposite centrali, per fini energetici. Tra le principali materie prime energetiche da biomasse si possono citare:

biomassa_ciclo_carbonio1
− legname da ardere
− residui agricoli e forestali
− scarti dell'industria agroalimentare
− reflui degli allevamenti
− rifiuti urbani
− specie vegetali coltivate per lo scopo
L’utilizzo di questo tipo di tecnologie presenta di fatto alcuni vantaggi:
− La combustione delle biomasse libera nell'ambiente unicamente la quantità di carbonio assimilata dalle piante durante la loro crescita ed una quantità di zolfo e di ossidi di azoto nettamente inferiore a quella rilasciata dai combustibili fossili;
− Trarre energia dalle biomasse consente di eliminare gli scarti prodotti dalle attività agroforestali e contemporaneamente produrre energia elettrica; in Finlandia, ad esempio, gran parte degli scarti della lavorazione della carta e del legno dell'industria vengono trasferiti alle centrali termiche per produrre energia. Si evita
così di stoccare gli scarti in discariche o pagare per il loro incenerimento.
− Le opere di riforestazione in zone semidesertiche permettono di recuperare terreni altrimenti abbandonati da destinare alla produzione di biomasse e indirettamente migliorare la qualità dell'aria che respiriamo. Quello che un tempo era un costo da
sostenere si trasforma in un'opportunità da non perdere e da sfruttare per produrre preziosa energia elettrica.

Ref.

Contro le frane e l'erosione dei suoli: una tecnologia viva ed intrinsecamente antisismica

Il Vetiver

In Estremo Oriente la chiamano la pianta miracolosa. Anche in Italia ora è disponibile quella che la Banca Mondiale definisce come la più promettente tecnologia verde contro l'erosione.

Il Vetiver è una pianta erbacea perenne che possiede un apparato radicale molto profondo (che raggiunge e superare i 5 metri) di rapidissima crescita, con radici sottili, omogenee ed estremamente resistenti (1/6 di un acciaio di media qualità), in grado di imbrigliare qualunque terreno.

Le sue caratteristiche sono straordinarie: resiste in terreni acidi e basici con pH compreso fra 4 e 12, in zone saline, in un intervallo di temperature molto esteso da 10°C a + 60°C.

Molteplici sono le applicazioni: consolidamento di scarpate stradali e ferroviarie, protezione di argini di torrenti e fiumi, ripristino di miniere esauste.
Sono opere intrinsecamente antisismiche, che rispondono oltretutto alla nuova normativa antisismica.  

Ref. www.pratiarmati.it

Tienanmen piu’ di 5000 foto inedite

tienamen

Sul sito http://www.64memo.com, pubblicate oltre 5000 foto ( mai viste ) sulla strage di piazza tienanmen. Credo sia imperdibile , un patrimonio storico visivo. Da vedere

la canzone di marinella

La canzone di Marinella” di Fabrizio De André. Buon ritmo, bella musica e Teresa Mannino un po’ imbarazzata, se non preoccupata: “Mi dissocio! Ti ammazzo”. Satira. E Checco: “Questa della D’Addario è una storia vera, che si trovò a Palazzo quella sera e il premier che la vide così bella, sul letto di Putin, la mise a pecorella”. La notte prosegue: “E furono baci e furono sospiri,
sono altri mille euro se ti giri. Durò tutta la notte questa cotta, adesso fai la doccia, poi un’altra volta. Mentre Barack Obama era eletto, il nostro presidente era eretto: oh Patrizia, ti dobbiamo ringraziare, alla tua patria alzi il morale”.

Checco Zalone


domenica 11 ottobre 2009

Ottenere buon pellet di Arundo donax: analisi

Per quanto riguarda le analisi chimico – fisiche effettuate per i campioni di pellet da biomassa prodotti, i parametri considerati ed analizzati sono stati:

III° Relazione quadrimestrale (agosto 2008 - novembre 2008) - Progetto “Biocolt”
• umidità; contenuto in ceneri; potere calorifico inferiore;
• carbonio; idrogeno; ossigeno; azoto;
• zolfo; cloruri;
• determinazione del comportamento delle ceneri alla fusione.

Le analisi sul pellet di Arundo donax e Miscanthus sinensis sono state realizzate dai laboratori di Austrian Bioenergy Centre di Graz (Austria).

WHY ARUNDO?

1- HIGHER BIOMASS PER HECTARE THAN ANY PLANT, 12 TIMES MORE THAN JATROPHA
2- LESS COMBUSTION OF ENERGY TO OBTAIN THE BIOMASS
3- NOT HUMAN FOOD , SO NOT COMPETE
4- NOT NEED FERTILIZATION OR WEED KILLING
5- ENERGY CONTENT IS 8,000 BTU/LB SAME AS PREMIUM WOOD PELLETS
6- CAN BE MADE SYNGAS, ETHANOL, BIO DIESEL, STEAM FOR ENERGY GENERATION.
7- ONCE IS CULTIVATED, NOT NEED TO BE REPLANTING UNTIL 20 YEARS.
8- CAN BE HARVESTED TWICE A YEAR, COMMUN WOOD PELLETS HAVE TO WAIT SO
LONG TO GROW, NOT WITH ARUNDO !!!
9- CAN GROW IN HARD CONDITIONS SOILS
10-NEED LESS AREA OF CULTIVATION FOR PRODUCE SAME AMOUNT OF BIOMASS THAN ANY OTHER PLANT

=====

orami una pratica consolidata quella di coltivare essenze arboree o erbacee appositamente per la produzione di biomassa da bruciare. Le specie utilizzabili per la produzione devono avere come principale valenza agronomica l’elevato tasso di crescita, non essendo richieste altre articolari caratteristiche qualitative del prodotto. E’ importante che si utilizzino specie autoctone, possibilmente resistenti ai fitopatogeni e alle infestanti, per evitare l’impiego di antiparassitari, inquinanti e costosi. Tra le specie arboree più usate troviamo il pioppo (Populus alba), l’eucalipto, la robinia (Robinia pseudoacacia), tra le annuali buoni risultati danno la canna comune (Arundo donax), il miscanto ed il sorgo.

La materia prima utilizzata per la produzione di cippato e pellet può avere origine da:
a) processi produttivi veri e propri, attraverso coltivazioni energetiche specializzate ed
intensive;
b) da specie erbacee (Arundo donax, Miscantus sinensis var. Giganteus, Panicum
virgatum, ecc.);
c) da arboreti specializzati (pioppo, salice, eucalipto, ecc.), in questo caso si tratta di
specie forestali coltivate ad alte densità (circa 10.000 p/ha) con tagli frequenti, anche
ogni 2-3 anni, generalmente indicate con il termine di Short Rotation Forestry (SRF);
d) infine, la biomassa può derivare dalla raccolta di scarti legnosi che non presentano un
mercato vero e proprio.

Ref. Internet pdf

Usi passati ed attuali della canna gentile

L’utilizzo del canneto da parte dell’uomo è notevolmente mutato dal passato ad oggi. Nella prima metà del ‘900 le canne (i canèt) venivano tagliate durante l’inverno e poi i loro fusti migliori erano utilizzati per la realizzazione dei soffitti (i plafun da canèt).Il taglio veniva eseguito manualmente usando una piccola falce (la meula). Una parte delle canne erano utilizzate anche per ottenere coperture di protezione per ortaggi e piante ornamentali.

A Fondotoce sino alla fine degli anni cinquanta, si praticava nella tarda estate anche il taglio delle parti sommitali delle canne, completamente fiorite (i piumit). Riunite a mazzetti servivano per fabbricare piumini e scope.
Nello stesso periodo venivano tagliate anche le carici (la lisca) destinandole a diversi usi. Le migliori dopo un’apposita essicatura venivano ritirate dal cadregat per impagliare sedie e sgabelli, le altre erano utilizzate come strame nelle stalle e più di rado come foraggio.

Diverse persone ricordano che sino alla fine degli anni cinquanta, sia a Fondotoce che a Dormelletto, i canneti erano abitualmente pascolati dal bestiame (di solito bovini) che poi si abbeverava nel lago.
Sempre a Fondotoce negli anni sessanta i fusti delle canne che si ottenevano dal taglio invernale venivano ritirati da una ditta di Saluggia che produceva coperture utilizzate dai floricoltori liguri. L’utilizzo delle canne per realizzare i soffitti era ormai cessato da tempo.

Il taglio invernale del canneto cessò definitivamente nei primi anni settanta. Oggi la cannuccia di palude è utilizzata in interventi di ingegneria naturalistica e per la realizzazione di impianti di fitodepurazione.

I canneti gestiti dall’Ente Parchi, tranne una piccola eccezione, da anni non subiscono sfalci e pascolamenti e sono pertanto lasciati alla libera evoluzione naturale. Non si escludono in futuro tagli finalizzati al mantenimento ottimale di questi preziosi ambienti che purtroppo, ogni anno, subiscono ricorrenti depositi di rifiuti portati dalle piene del lago a cui l’Ente Parchi cerca di porre rimedio con successive campagne di raccolta e smaltimento.

Edoardo Villa


Pero' ...

Uno dei suoi impieghi più significativi consiste nella lavorazione dei trucioli per la produzione di pellets di biocombustibile di alta qualità. La canna comune infatti è un biocombustibile ad alto rendimento (8000 BTU/libbra) che produce metanolo come residuo di lavorazione della cellulosa. L'uso di moderne ed efficienti tecniche di gassificazione consente di convertire la materia organica della pianta in molte diverse fonti di energia, quali syngas, etanolo e biodiesel. Studi approfonditi sull'utilizzo della canna domestica come biocombustibile sono in corso in Florida, dove il Biomass Investment Group (BIG) porta avanti un progetto per la realizzazione di una centrale elettrica che utilizzi come combustibile la canna domestica. Questo progetto rappresenta la prima operazione di grande portata nello sfruttamento della combustione di una pianta per la produzione di energia elettrica. Tra i vantaggi arrecati dal punto di vista ambientale troviamo: la natura rinnovabile della fonte energetica, l'assorbimento da parte della pianta nel corso della ua vita di una quantità di CO2 equivalente a quella emessa durante la sua combustione, il carattere essenzialmente rispettoso del suolo dei metodi di coltivazione di questa specie e infine le ridotte emissioni di gas inquinanti conseguenti la combustione. La biomassa verrà convertita in combustibile liquido che alimenterà delle turbine collegate a degli alternatori.

sabato 10 ottobre 2009

biocombustibili e biocarburanti di seconda generazione

La canna comune (Arundo donax L.) è stata indicata come una delle più promettenti specie erbacee per la produzione di energia e pasta di cellulosa per gli ambienti dell’Europa meridionale grazie ad alcune caratteristiche molto interessanti: erbacea perenne, rizomatosa, a ciclo fotosintetico C-3, di facile adattamento ad ambienti alquanto diversi, elevata produzione di biomassa, ridotte esigenze di input colturali Le più recenti tecnologie prevedono che la canna comune, data la sua composizione prevalentemente lignocellulosica possa essere impiegata non soltanto in processi di combustione diretta (carburanti di prima generazione) ma anche nella produzione di biocarburanti di seconda generazione. A tale scopo la biomassa lignocellulosica va incontro a processi di trasformazione enzimatica per la produzione di bioetanolo. Elevata risulta la produzione di etanolo da materiale lignocellulosico di canna comune negli ambienti mediterranei (circa 7000 litri /ha) più alta di quella ottenibile da altre colture zuccherine e amidacee. La propagazione agamica rappresenta l’aspetto che richiede maggiori approfondimenti, dal momento che la specie al di fuori del suo areale di origine (Asia) non produce seme. L’utilizzo di rizomi assicura un elevato indice di attecchimento, mentre il ricorso alle talee di culmo si è rivelata più agevole Recentemente è stata presa in esame la possibilità di ricorrere alla micropropagazione.

biocarburanti

Nel settore dei biocombustibili si sta ricercando e sviluppando, sempre con maggior interesse, la possibilità di usare "materie prime" non commestibili ad alto potenziale. La produzione in massa, di etanolo, derivato ad esempio da soia, canna da zucchero, colza e mais, ha sviluppato a livello mondiale, un dibattito molto acceso sui risvolti economici, politici e morali derivanti dal coltivare tali piante commestibili, per produrre carburanti.

Nasce, pertanto, la necessità di sviluppare colture che non siano in contrasto con la catena alimentare. Per questo si stanno sviluppando sempre con maggiore interesse, le ricerche sulla trasformazione in biocarburanti, di piante infestanti "no food" a bassa richiesta di acqua, pesticidi e diserbanti, come fonte per la produzione di combustibili .

Alcune di queste erbacce ad alto potenziale di trasformazione in biocombustibili, possono prosperare anche in terreni contaminati, assorbendo e pulendo tali terreni dalle sostanze inquinanti presenti. Questo specifico processo viene chiamato phytoremediation .

Queste piante devono però, essere mantenute sotto costante osservazione, perchè queste specie hanno un alto potere infestante ed il rischio è quello che possano danneggiare ed invadere anche terreni circostanti travolgendo le specie autoctone. Tale preoccupazione può essere facilmente dissipata e controllata, attraverso un'adeguata gestione .

Arundo donax (canna gigante)
In estate è in grado di crescere per circa 3 centimetri al giorno. Potrebbe essere considerato il supereroe dei biocarburanti. Attualmente vengono già prodotti molti raccolti ogni anno, in terreni molto poveri. Non gestito si trasforma in una grossa catastrofe. Almeno sei paesi negli Stati Uniti, dalla California al Maryland, lo considerano una specie pericolosamente invasiva.

Arundo donax


Dato il suo ritmo di crescita molto elevato, la specie A. donax costituisce un ottimo candidato per la produzione di biomassa per uso combustibile e anche come fonte di cellulosa per l'industria della carta. La canna domestica è infatti una pianta perenne di grandi dimensioni che produce ogni anno più biomassa per acro di qualsiaisi altra pianta erbacea. È stata a lungo riconosciuta come importante fonte non legnosa di biomassa ad uso industriale.

Colture energetiche


Una coltura coltivata appositamente per il proprio valore energetico. Può essere costituita da specie alimentari, come il mais, o non alimentari, come il pioppo, i canneti ed altre specie vegetali.

La canna comune è sensibile alle basse temperature. Queste possono compromettere anche la vitalità dei rizomi quando sono posti a poca profondità. Non è una pianta acquatica e teme il ristagno idrico. Relativamente ai terreni, è ampiamente adattabile, preferisce quelli profondi, sabbiosi, ricchi di sostanza organica con una reazione alca- lina e ricchi di calcio. Non sono adatti quelli argillosi, superficiali, impermeabili.


La produttività della coltura della canna comu-ne è indubbiamente molto levata; apparentemen-te è forse la maggiore tra le specie erbacee da bio-massa considerate nell’ambiente italiano e probabil-mente anche in tutto il bacino del Mediterraneo

http://www.gondrano.it/fare/lab/intreccio/panaro.htm


Ref. fonti dipartimento Scienze Naturali

Fotovoltaico: quale guadagno?

Un impianto fotovoltaico permette di GUADAGNARE CIRCA 600 € all'anno PER kWp INSTALLATO... in più nel frattempo si risparmia in bolletta (azzerando i costi variabili).

Dal 2005 il G.S.E. (Gestore dei Servizi Elettrici) attraverso un meccanismo chiamato "Conto Energia" incentiva l'installazione di Impianti Fotovoltaici.
L'incentivo "Conto Energia" viene pagato su tutta l'energia prodotta dal Fotovoltaico, non soltanto su quella in eccesso che riversiamo in rete. L'incentivo viene pagato dal G.S.E. SpA (Gestore dei Servizi Elettrici) bimestralmente una volta cumulato il valore di 250 euro su c/c del Cliente (delibera dell'AEEG n. 90/07 ). L'incentivo, che può essere incrementato del 5% se contestualmente vengono eseguiti interventi che riducono il fabbisogno energetico dell'edificio, viene erogato per 20 anni (contratto ventennale con G.S.E. SpA).

INOLTRE
SI RISPARMIA IN BOLLETTA: La produzione di energia generata dall'Impianto andrà inoltre a compensare i consumi. L'energia prodotta dal proprio Impianto Fotovoltaico verrà sottratta ai conteggi di quella consumata. Un impianto fotovoltaico può produrre tutta l'energia elettrica di cui si ha bisogno.
----
Alcuni Esempi...

Piccola Azienda/Industria (20 kWp)
Ipotesi: Consumo annuo in elettricità 4.000 € circa
Quale guadagno ogni anno?
• Risparmio annuale di 4.000 € circa per elettricità
• Guadagno annuale di 10.700 € circa per incentivo statale “Conto Energia”
Quale guadagno totale?
Per quanti anni è garantito questo guadagno e questo risparmio? 20 anni.
Qual è il guadagno totale in 20 anni? 294.000 € circa

IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 10kWp INSTALLATO IN CENTRO ITALIA

Costo chiavi in mano dell`impianto fotovoltaico (al massimo) : 60.000€ + 10%iva = 66.000 € Produzione totale annua = 14.000 kW
Guadagno annuale dal Conto Energia (14.000 x 0,42€ ) = 5.880,00 €uro
Risparmio annuale in bolletta (14.000 x 0,18€) = 2.520 €uro
Ricavo Conto Energia + Risparmio in bolletta (2.520 +5.880 )
Totale= € 8.400 annui
.E’ facile quindi verificare che la rata di un eventuale finanziamento per l’acquisto dell`impianto fotovoltaico viene pagata dall’impianto stesso.
Ref.
http://www.vetrinafinanziamenti.it

===

IMPIANTO FOTOVOLTAICO chiavi in mano DA 2,940 KwP
Prezzo 16.000 € + iva 10%

La superficie totale dei moduli è di 23 mq circa.
14 pannelli fotovoltaici policristallini da 210w. Garanzia 10 anni sul materiale e 25 anni per la produzione di energia ad alemeno il 90%.
Pannelli fotovoltaici tedeschi testati VDE (associazione elettrotecnica tedesca), classe di protezione II, certificati in conformità ai requisiti internazionali IEC 61215.

Offerta comprendente materiali e servizi necessari per fornire l'impianto a regola d'arte come previsto dalle normative.

G.T. TECNO IMPIANTI
www.gttecnoimpianti.it

PER INFORMAZIONI
tel: 011 98 45 113

Importo: 16.000,0€

giovedì 8 ottobre 2009

Cosa si intende per "Ritiro Dedicato" e cosa invece per "Conto Scambio" (ex-Scambio sul posto)?

È bene comprendere, in primis, un meccanismo fondamentale: l’azienda continua a prelevare energia elettrica dalla rete Enel quando l’impianto non produce (esempio durante la notte) oppure quando l’impianto fotovoltaico, di giorno, non riesce a soddisfare tutti i fabbisogni dell’azienda. L’azienda però, a sua volta, immette nella rete Enel tutta l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico quando non la impiega (esempio durante il week-end).
In un impianto fotovoltaico sono previsti dei contatori che contabilizzano tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico (sia quella immessa in rete dall’azienda, sia quella auto-consumata) nonché l’energia prelevata dalla rete.
Tra i suddetti contatori vi è quello del GSE che contabilizza tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, ai fini del calcolo del contributo e dell’importo che il GSE dovrà versare mensilmente all'azienda.


Regime di "Ritiro Dedicato" - vendita dell’energia eccedente

Optando per il “Ritiro Dedicato” ossia il regime di vendita dell’energia elettrica prodotta eccedente, vediamo adesso cosa accade. Ipotizziamo che l'impianto abbia prodotto 180.000 kWh in un anno di cui:

  1. 140.000 Kwh auto consumati
  2. 40.000 kWh immessi in rete
Consideriamo inoltre che 10.000 kWh vengano comunque prelevati dalla rete.
In tal caso i 140.000 kWh rappresentano il risparmio in bolletta, i 40.000 KWh le saranno invece pagati a prezzo di mercato (attualmente 0,10 centesimi circa), mentre i 10.000 KWh saranno pagati dall'azienda attraverso regolare bolletta.
Regime "Conto Scambio" (ex-Scambio sul posto) - possibile per impianti sino a 200 kWp
Se si opta per il regime di “CONTO SCAMBIO” il meccanismo contabile è più complesso in quanto la quantità di energia elettrica prodotta dall’impianto e immessa in rete andrà a compensazione con quella prelevata dalla rete, effettuando però i calcoli sul controvalore in euro (a prezzi di mercato) dei kWh prodotti e immessi in rete dall’impianto fotovoltaico e sul controvalore in euro (a prezzi di bolletta) dei kWh prelevati dalla rete. È infine previsto una sorta di “conguaglio” su base annua. Per avere un quadro attendibile della convenienza di questo tipo di regime, è però assolutamente necessario elaborare diversi dati e variabili. Il “Conto Scambio”, in linea di principio, potrebbe risultare interessante per gli impianti tarati alla pari o inferiori ai fabbisogni di energia elettrica dell’azienda..

Guadagnare meno per vivere di più

Centomila nel 2007, quasi il triplo nel 2008, secondo uno studio di Ipsos France che precisa come per rientrare nella categoria sia necessario non solo aver cambiato domicilio, ma anche lavoro. «Per quanto mi riguarda, il downshifting è però qualcosa di più di un abbassamento del salario in cambio di maggiore tempo libero. Si tratta di un cambio di vita netto, sia verso se stessi, sia verso il mondo dei consumi, per accedere alla libertà. Essere liberi, oggi, nel sistema occidentale, può rivelarsi estremamente difficile». Perotti ha scritto un libro, «Adesso basta» (edizioni Chiarelettere, nelle librerie da oggi) che può benissimo essere considerato come il primo vademecum italiano per chi vuole lasciare lavoro e cambiare vita senza però per questo essere costretto a inseguire irraggiungibili utopie. Ci vuole metodo, ci vuole costanza. Qualcosa di molto diverso dal sogno del chiosco sull’isola deserta, del 6 al Superenalotto, dell’eredità milionaria da una zia sconosciuta.

Ref . Marco Imarisio Corriere della sera

mercoledì 7 ottobre 2009

Eroe della marina , muore dopo aver salvato otto persone.

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“Beato quel popolo che non ha bisogno di e ro i ” diceva Bertold Brecht. Ma nell’Italia delle tragedie annunciate e degli allarmi che
nessuno raccoglie, le storie degli eroi per caso sono uno squarcio di luce su una realtà sempre uguale a sé stessa. Simone Neri, 28 anni di
Giampilieri, sottufficiale della marina militare di stanza a Messina, era un servitore dello Stato che ha salvato otto persone prima di soccombere alla furia del fango. Gli ultimi istanti della sua esistenza per gli altri. Ora il coraggio di quegli attimi lo consacra eroe, al prezzo altissimo della sua vita. La notte di domenica, mentre la montagna franava, Simone, si era messo in salvo sul tetto della sua casa di Giampilieri. Il fango scorreva devastando le strade sotto, travolgendo cose ma soprattutto, persone: anche volti e voci conosciute. Quelle dei vicini di casa. Così ha deciso di scendere in
strada, Simone, senza esitare. Prima è entrato in una casa dove arrivavano delle grida: c'era un anziano in difficoltà, l'ha preso sulle spalle e l'ha portato in salvo su un tetto. Così poi con un'anziana, e poi ancora con un amico. Dopo aver aiutato otto persone è di nuovo sul tetto. Sente un bambino che piange. L'istinto è quello di tornare in strada, in mezzo al fango. Prima, però, forse conscio del pericolo che sta correndo, chiama la fidanzata: “qualsiasi cosa accada
ricordati che ti amo”, le dice. E si ributta per strada in mezzo al fango. Ma non ha più forza ormai. Un muro gli crolla addosso. E per
lui è la fine.

Ref Federico Mello da “ il fatto del 7-ottobre-2009”

martedì 6 ottobre 2009

Messina contesta Berlusconi - quello che non vedrete mai nella TV di regime

Sentire parlare di una Italia al servizio di Berlusconi fa schifo, viverla in diretta è molto peggio. Una macchina organizzativa imponente, costata almeno quanto le prime quattro case da ricostruire a Giampileri, fatta di elicotteri, guardie del corpo, spiegamento di forze dell’ ordine, e codazzi di auto blu; ha fatto in modo di fare evitare al premier le contestazioni e la rabbia di una città abbandonata e illusa dalla becera promessa di un ponte, che servirebbe solo a gettare ulteriore cemento mafioso su un territorio già massacrato dalla speculazione. La TV di regime ha mostrato un Berlusconi caritatevoli fra gli alluvionati che non erano nelle condizioni di reagire all’ ennesima passerella propagandistica, ma nessuno ha mandato in onda il popolo incazzato radunatosi all’ ingresso della Prefettura che ha costretto il presidente del consiglio, con tutto il seguito di servi, ad entrare, come un ladro, dall’ ingresso di servizio.
Emblema di servilismo il giornalista del TG2 che ha interrotto la diretta per evitare di mostrare alla nazione la forte contestazione nei confronti dei Berlusconi; siamo sotto una dittatura silente, fate girare questo video; INFORMARE PER RESISTERE!

 

Ref.http://www.youtube.com/user/ClasseOperaia3#play/all

più cemento sulle coste sarde

Con l’emendamento al Ddl sul rilancio dell’edilizia, votato venerdì scorso ( 2 ottobre –2009 ) dai soli consiglieri del Pdl, con il no degli alleati Sardisti e del centrosinistra, altri due milioni di metri cubi di cemento aggrediranno i litorali dell’isola senza più il vincolo dei trecento metri sulla fascia costiera. Nessuna distinzione tra hotel e immobili privati, ville o seconde case: tutti potranno mettere in moto
le betoniere e realizzare una nuova cubatura fino al dieci per cento di
quanto già esiste, senza badare al danno che sarà arrecato al paesaggio e alla distanza dal mare. I progetti verranno soltanto
passati al vaglio di una commissione pubblica, chiamata a valutare
genericamente la validità dell’intervento.

Ref.Mauro Lissia da “ il fatto del 6 ottobre 2009 “

Il nucleare rispetta l’ambiente .

Bene , siamo ovviamente tutti coglioni .. l’italia ha inventato l’atomo ?! , ma soprattutto il nucleare rispetta l’ambiente ? CI VOLGIONO 12 CENTRALI NUCLEARI PER PRODURRE ( SOLO !!! ) IL 25 % DELL’ENERGIA NECESSARIA ( AD OGGI ) PER IL FABBISOGNO DELLA POPOLAZIONE ( CIVILE E INDUSTRIALE ). Ecco cosa dice urso pdl ( che è stato sempre favorevole al nucleare ) .

Ma il nucleare non produce le scorie, che poi altro non sono che la polvere ( le braci .. ! ) generate dall’uso dell’uranio come combustibile, per riscaldare l’acqua che crea il vapore che fa muovere una pala che fa corrente … !!! Ma lo sanno che ad oggi , nel mondo la produzione di energia nucleare costa 4 volte di piu’ ( senza contare costi di stoccaggio , eventuali DISMISSIONi delle centrali, ecc ) , dell’energia prodotta dalle pale a vento ?

Le scorie vengono stoccate e “ scadono “ dopo migliaia di anni . L’italia che è all’avanguardia crea i depositi delle scorie radioattive vicino alle falde e alle rive dei Fiumi . Ma come dice “ URSO” il nucleare rispetta l’ambiente .

…:-D